“Dovrebbero essere almeno 70” – .

“Dovrebbero essere almeno 70” – .
“Dovrebbero essere almeno 70” – .

Ieri, 14 maggio, il Consiglio comunale di Ravenna ha approvato all’unanimità le modifiche al regolamento dei taxi e dei noleggi con conducente (NCC) con la sola astensione di Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna.

Ancisi ha giustificato la sua astensione: “Già nell’agosto del 2023 il sindaco e l’assessore allo sviluppo economico scrivevano: “Tra Comune, associazioni di categoria e cooperativa Radiotaxi, dopo un approfondito confronto durato più di un anno, è stato raggiunto un accordo sul nuovo regolamento taxi” (https://www.comune.ra.it/stampa-e-comunicazione/comunicati/archivio-comunicati-dell ufficio-stampa/2023-2/associazione-tra-comune-e-taxisti-sul-nuovo -regolamento/). Hanno continuato a manovrare, a porte chiuse, per altri otto mesi, senza che il Comune, e quindi la città, ne sapessero nulla. La nuova disciplina è stata quindi presentata nella commissione n. 9 del Consiglio Comunale proprio mercoledì scorso, ma a pacchetto chiuso. La novità più grande è che l’organico delle licenze è passato da 26 a 42, mantenendo intatte le licenze rilasciate, e che le decisioni sul futuro incremento del loro numero sono state tolte al Consiglio Comunale, come è sempre avvenuto. , e confiscato dalla Giunta. Santo cielo, lo ha annunciato autorizzerà immediatamente 6 nuove licenze, di cui due “di riserva”, riducendo a 4 l’effettivo aumento dei taxi in circolazione. Gli altri 12 li vedremo negli anni successivi”.

“Ritenendo che una decisione così autocratica fosse di Putin, avevo presentato tre emendamenti affinché la competenza sul numero reale delle patenti stradali fosse restituita, per elementari ragioni di trasparenza e democrazia, al Consiglio, dove comunque il Consiglio de Pascale, avere 23 voti contro 10 dell’opposizione non potrà mai andare sotto – continua Ancisi -. Se ne è servito, infatti, per respingere questi emendamenti nonostante il parere favorevole del consigliere Alessandro Martinini, principale collaboratore del Consiglio in materia”.

“Ho poi chiesto, con altri due emendamenti, che il Consiglio, prima di decidere, informi almeno la commissione consiliare competente. Incredibilmente anche queste sono state respinte, a questo punto, visto che la “nuova” regolamentazione è fatta soprattutto per non disturbare l’operatore, non resta che scoprirne le conseguenze nascoste. Come ha gestito il servizio taxi chi governa Ravenna da 55 anni? E’ la domanda posta da Ancisi.

Spiega il capogruppo: «Innanzitutto (lo rivela un consigliere di maggioranza) il numero di 24 licenze di taxi è lo stesso dal 1940, in epoca fascista. In modo indiretto, diventeranno ora 30 (meno due riserve). Rimangono 52 NCC. L’ART, Autorità di Regolazione dei Trasporti, presieduta autorevolmente da un grande esperto del settore nominato dal Governo Conte, ha documentato cosa ciò significhi. Dal suo ultimo parere del 30 marzo 2024 rivolto al Comune di Ravenna, nascosto come gli altri al Consiglio comunale e alla città, discende direttamente il “nuovo” regolamento (in allegato, l’ho trovato domenica scorsa su internet). Ho raccolto, ritagliate e cucite, le informazioni fondamentali (vedi pagine 4, 5 e 6): “Il Comune ha già ricevuto dall’Autorità il parere del 17 dicembre 2020 riguardante il rilascio di 2 nuove licenze taxi nonché l’adeguamento delle il regolamento comunale per il servizio taxi e NCC, ma non ha poi proceduto né all’assegnazione delle necessarie licenze né all’approvazione delle modifiche al Regolamento. Nella sua relazione tecnica il Comune presenta un confronto con altri 9 comuni, che non appaiono comparabili con Ravenna.
Ad esempio, solo la città di Livorno ha un importante porto commerciale. Nella classifica di questo confronto Ravenna è ultima con un’offerta di 1,5 taxi ogni 10.000 abitanti. Livorno ha una fornitura di 4 taxi ogni 10.000 abitanti.
Il Comune ha precisato che, sulla base dei dati forniti dalle associazioni locali dei tassisti, le 6 nuove licenze sarebbero quanto necessario per soddisfare le chiamate pendenti, circa 10.000 nel 2023, e le previsioni di domanda derivanti dall’aumento del traffico crocieristico, stimato in 10.000 chiamate nel 2024. Al fine di verificare la congruità dell’aumento della quota taxi proposto dal Comune, gli uffici dell’Autorità hanno effettuato una propria valutazione. Tenendo conto di diversi aspetti riguardanti il ​​contesto geografico, economico ed insediativo, l’insieme risultante è composto da Ancona, Cagliari, La Spezia, Livorno, Messina, Taranto. Applicando le correlazioni individuate a Ravenna, risulta che l’ La flotta taxi del Comune dovrebbe avere un numero di veicoli decisamente superiore rispetto alla quota attuale: si stimano almeno 70 taxi. Le informazioni fornite dal Comune sembrano giustificare una carenza di 6 taxi, ma sono parziali rispetto a quanto detto e non tengono conto delle richieste che attualmente vengono rivolte ai servizi NCC proprio a causa della carenza di taxi, in particolare di quelli che sono rimasti insoddisfatti”.

“Ora tutti possono giudicare – conclude Ancisi –. Avendo così scoperto il vaso di Pandora, i signori del Consiglio non potranno più tapparlo. La parola di List per Ravenna”.

Álvaro Ancisi

(capogruppo Lista per Ravenna)

 
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