I “guerrieri” di Rete Sinistra in lista con Stumpo. “Ancora qui per contrastare la vecchia logica aziendale, siamo gli unici elementi di disruption”

I “guerrieri” di Rete Sinistra in lista con Stumpo. “Ancora qui per contrastare la vecchia logica aziendale, siamo gli unici elementi di disruption”
I “guerrieri” di Rete Sinistra in lista con Stumpo. “Ancora qui per contrastare la vecchia logica aziendale, siamo gli unici elementi di disruption”

Lei, la candidata sindaco, non c’era ma c’erano tutti i suoi “guerrieri”, come loro stessi si definivano. Marcella Stumpoassente per improvvisi e gravi motivi personali, e della sua “comunità” di Rete Bene Comune-Sinistra Termoli avevano scelto ieri sera, 15 maggio, per presentare la loro lista candidata alle elezioni amministrative di giugno e così è stato.

“Eccoci di nuovo qui, dopo 5 anni siamo tornati. 5 anni in cui è stato fatto molto”. Gli ‘storici’ a parlare al tavolo Nino Barone e Roberto Carluccio oltre all’ex consigliere Paolo Marinucci, questa volta non ricandidato, che hanno più volte sottolineato “il lavoro titanico svolto da Marcella, da sola”. Il nome del “leader” del gruppo viene menzionato più volte. “Lei oggi non c’è ma è come se fosse qui con noi, e noi con lei”. “Siamo intercambiabili, non abbiamo leader”, così rilanciano il candidato Antonello Manocchio e Ana Vargas, anche lei candidata e sempre vicina alla Rete: “Siamo una comunità coesa, e il nostro programma è il frutto della condivisione di idee”. Il programma, appunto. Riassunti in 13 punti che vanno dalla democrazia partecipativa al rilancio occupazionale, dallo sviluppo ecosostenibile con energie da fonti rinnovabili, “ma non quel mostro dell’eolico offshore presentato!”, al diritto alla salute attraverso la gestione dei porti. Ma soprattutto ci sono gli elementi caratteristici della battaglia, che chiamano “le barricate”: quelli contro la cementificazione selvaggiaquelli per i diritti civiliquelli per i beni comuni E per l’ambiente. “Questi sono i punti per cui lottiamo da molto tempo. Individuano temi cari a tutti noi e sono i problemi che viviamo ogni giorno”, sostiene Marinucci, mentre il professor Barone evidenzia come la politica sia fatta di progetti e obiettivi. “Per Marcella non sono obiettivi speculativi, non lo sono mai stati. È stata sottovalutata, ha svolto un compito di sorveglianza, quello che dovrebbe fare ogni opposizione, fondamentale. Lei sembrava dire no a tutto ma non è così, proponeva anche delle idee”.

“La nostra forza è la coerenza e la credibilità. Non potevamo non esserci”.. Lo slogan di questa campagna elettorale è emblematico… Il futuro deve ancora venire. “Termoli è ancorata alle logiche del passato, clientelari e imprenditoriali. Dobbiamo contrastarli”.

Il candidato Manocchio ha anche raccontato cosa è successo prima di arrivare alla scelta di candidarsi da solo. “Abbiamo cercato alleanze, anche perché ci sono sensibilità comuni alle nostre. Ma non è stato possibile e non è stata colpa nostra”.

Nel locale, nella sede di Via Pepe, ci sono praticamente tutti i 24 candidati, “donne e uomini, giovani e anziani, tutti specchiati e che insieme rappresentano la società” (molti dei quali correvano anche 5 anni fa), oltre a tanti sostenitori e simpatizzanti. E dopo un po’, come nello spirito del gruppo politico, la presentazione si trasforma in una sorta di assemblea e molti, soprattutto candidati, prendono la parola. Dalla giovane Maira Pace, studentessa con la passione per il sociale e che crede nell’associazionismo, a Guglielmo Trivelli, che tocca un tema che “molti suoi avversari ripetono: quello dei parcheggi. La città ha bisogno di parcheggi, concordato, ma questo significa che non si pensa mai ad una viabilità alternativa. Oltre all’auto ci sono altri mezzi di trasporto” e poi spiega il motivo del suo impegno. “Abbiamo bisogno anche di follower, non possiamo rimanere inermi”. Privatizzazione del verde, parco lettura, assenza di un teatro. “Ma perché dobbiamo accontentarci?”, ha chiesto al pubblico.

Sono intervenuti anche il “veterano” Pasquale Benevento e il “combattente” Ermanno Ferrante. “Sappiamo che la sfida è difficile, ma siamo l’unica lista tra le altre che si distingue e siamo il vero elemento di disruption, di cambiamento”. Il professor Marinucci riassume questa speranza. «Prima o poi, questa primavera, dovrà arrivare anche a Termoli».

 
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