emergenza in Lombardia e Veneto – SulPanaro – .

emergenza in Lombardia e Veneto – SulPanaro – .
emergenza in Lombardia e Veneto – SulPanaro – .

(Adnkronos) – Il maltempo si abbatte sul Nord Italia. Temporali, tempeste, inondazioni, frane e smottamenti hanno colpito diverse regioni. E, sulla base dei fenomeni attesi e in atto, è stata valutata un’allerta arancione anche per oggi giovedì 16 maggio per parte della Lombardia e del Friuli Venezia Giulia. Inoltre è prevista allerta gialla per Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e parte di Lombardia, Piemonte, Toscana, Emilia-Romagna e Marche. A Milano ieri allagati Seveso e Lambro, chiuse alcune strade e deviate o limitate diverse linee Atm. E una nuova ondata di maltempo potrebbe colpire nel pomeriggio la Lombardia e il capoluogo con forti piogge e temporali. Secondo Arpa Lombardia le precipitazioni saranno “diffuse dalla notte, con rovesci e temporali nel pomeriggio e in serata su pianura e fascia pedemontana”. Mai prima d’ora a Milano era caduta tanta pioggia come ieri. Un record per il capoluogo lombardo che non si registrava da 170 anni, come spiega l’assessore alla Sicurezza, Marco Granelli. Ieri in una sola giornata si sono registrati 120-130 mm di pioggia. Il record era 98, era stato raggiunto nel 1990. In Veneto Prosegue il lavoro delle squadre dei vigili del fuoco a causa del maltempo che ha colpito la regione: sono oltre 280 i soccorsi in totale dalle 20 di ieri sera. Particolarmente colpite le province di Verona e Padova, nei comuni di Montagnana e Casale di Scodosia (Verona) alcuni automobilisti rimasti bloccati in un sottopasso allagato sono stati soccorsi dai sommozzatori del Corpo Nazionale. L’allerta continua in tutti i bacini veneti e in particolare nel vicentino, dove Bacchiglione e gli altri hanno superato le soglie di guardia, tanto che nella notte è stato necessario aprire le vasche di laminazione per proteggere la zona da possibili allagamenti, in in particolare quello di Trissino (Vicenza) funziona a pieno regime. Nel vicentino sono caduti 223 millimetri di pioggia a Velo d’Astico, 203 ad Arsiero, 187 nelle Valli del Pasubio e 177 a Recoaro. Dalle 20 di ieri sono circa 50 gli interventi effettuati a causa degli allagamenti e degli smottamenti che hanno interessato in particolare la zona est sud-est di Verona, dove comunque non sono rimaste ferite persone. Tra i comuni più colpiti ci sono San Bonifacio, Soave, Bevilacqua, Legnago, Albardo d’Adige. Oltre alle squadre dei vigili del fuoco di Verona, sono stati coinvolti anche i vigili del fuoco dei comandi di Rovigo e di Treviso. Sono crollati due ponti a Malo (Vicenza) e sono crollati tre terrapieni a Isola Vicentina, Castelnuovo e tra Zimella e Cologna Veneta (Verona). Fino a domani la situazione è considerata critica, con particolare attenzione alla parte orientale della regione, quindi in parte il trevigiano ma soprattutto l’area veneta al confine con il Don Friuli Venezia Giulia, per la quale sono sotto osservazione i fiumi Livenza, Meduna e Tagliamento . Due carabinieri in servizio a Schio (Vicenza) si sono immersi nelle acque torrenziali, salvando due donne rimaste bloccate in un’utilitaria. Poco prima della mezzanotte di ieri, le due donne hanno chiamato il 112 chiedendo aiuto: acque torrenziali avevano invaso la strada e una marea di acqua e fango aveva investito la loro auto, raggiungendo rapidamente l’altezza dei finestrini. Una volta arrivati ​​sul posto, i due carabinieri hanno deciso di sfidare le basse temperature dell’acqua e farsi strada tra fango e detriti, vincendo la corrente: raggiunta l’auto e rassicurate le due donne, sono riusciti a estrarle dai finestrini, portandoli in salvo portandoli tra le sue braccia. Questa mattina le due donne hanno telefonato alla compagnia di Schio ringraziando l’esercito e i due militari con voce rotta dall’emozione. L’annuncio del presidente della Regione Veneto Luca Zaia che segue la situazione dalla sede della protezione civile regionale: “Si tratta tecnicamente di un’alluvione che, onestamente, non ci aspettavamo a metà maggio. Nessun fenomeno del genere si ricorda in questo periodo. Abbiamo aperto tutti i bacini mobili. Ieri sera non pensavamo che la situazione potesse evolversi in questo modo. Quindi abbiamo istituito ufficialmente l’unità di crisi e dichiarato lo stato di emergenza”. —[email protected] (Informazioni sul Web)

 
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