Rifiuti a Latina, polizia in prima linea per contrastare il degrado – .

Latina, 18 maggio 2024 – Vasta operazione della Polizia di Stato sul territorio nazionale per contrastare lo smaltimento illecito di rifiuti, per accertare e sanzionare le molteplici forme di illegalità nel delicato settore della tutela dell’ambiente.

La complessa attività, coordinata a livello centrale dallo SCO, è stata condotta da agenti delle Squadre Volanti e della SISCO in 33 province italiane con il supporto specialistico delle agenzie regionali per la tutela dell’ambiente e della polizia stradale. In alcune province, data la specificità operativa in cui ha operato, sono state coinvolte anche le strutture periferiche del Corpo Nazionale delle Capitanerie di Porto.

Al termine di 3 giorni di intensa attività operativa, sono state sottoposte a controllo oltre 168 aree sospettate di essere utilizzate per lo stoccaggio e la conservazione illecita di rifiuti, di cui 40 sottoposte a sequestro. Individuati oltre 1.763 soggetti, denunciate in stato di libertà 103 persone per reati legati alla gestione illecita dei rifiuti, 2 persone arrestate in flagranza di reato e oltre 85 violazioni amministrative accertate per un importo superiore a 200mila euro.

Proseguiranno nei prossimi giorni le attività di indagine e di verifica conseguenti all’accesso ai siti controllati da parte delle singole agenzie regionali per la tutela dell’ambiente, al fine di valutare la sussistenza di ulteriori illeciti amministrativi e penali.

Più nel dettaglio, in questa provincia sono stati conseguiti i seguenti risultati operativi:
Gli accertamenti, effettuati a livello provinciale con il contributo tecnico della Sezione Provinciale di Latina dell’ARPA Lazio e l’ausilio della Sezione Polizia Stradale di Latina e di squadre del Dipartimento Prevenzione Crimine del Lazio, hanno interessato un’azienda di trattamento e smaltimento rifiuti, due terreni e un sito industriale dismesso.

Per quanto riguarda l’azienda di trattamento e smaltimento rifiuti, ARPA Lazio, a causa di alcune difformità riscontrate tra lo stato dei locali e quanto prescritto dall’autorizzazione all’esercizio dell’attività e tra un carico di rifiuti e il relativo FIR, ha avviato un’indagine al fine di valutare se procedere o meno all’irrogazione di eventuali sanzioni.

Relativamente ai due terreni, è stato accertato che il relativo stato dei luoghi, ove erano stati ammucchiati rifiuti speciali non pericolosi derivanti da demolizioni edili e lastre di fibrocemento, era già stato oggetto di approfondimenti da parte delle autorità competenti corpi.
All’interno dell’ex sito industriale, invece, è stata accertata la presenza di ingenti quantità di rifiuti solidi urbani, lastre in fibrocemento, scarti edili, elettrodomestici, apparecchiature elettroniche di varia natura, pneumatici, mobili e rifiuti combusti. Sulla base di quanto accertato, quindi, la Squadra Mobile ha trasmesso alla locale Procura della Repubblica un verbale di reato contro ignoti per abbandono e incendio illecito di rifiuti e violazione dei sigilli, disponendo una nuova apposizione mediante apposizione di catene sui cancelli e sui posizionamento del New Jersey in cemento ai varchi di accesso.

L’attività si inserisce nella costante azione di prevenzione e monitoraggio condotta dalla Polizia di Stato, in un settore che da decenni rappresenta fonte di ingenti ed illeciti profitti anche per le organizzazioni criminali, al fine di porre freno all’espansione delle cosiddette reati ambientali che danneggiano il territorio e mettono costantemente a rischio la salute dei cittadini.

Per dovere di cronaca, e a tutela degli indagati, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove vengono raccolte in tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede ancora tre gradi di giudizio.

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