600mila euro ai familiari del paziente deceduto – .

600mila euro ai familiari del paziente deceduto – .
600mila euro ai familiari del paziente deceduto – .

Ha dovuto subire un intervento al cuore salvavita a causa di alcune complicazioni post-operatorie, ma le sale operatorie dell’ospedale “Vito Fazzi” erano tutte occupate da interventi programmati ed è morto. E ora l’Usl di Lecce dovrà risarcire i familiari con oltre 600mila euro.
Questo è il verdetto del Tribunale Civile di Lecce emessa in merito alla richiesta di risarcimento danni avanzata dai parenti di un sessantenne della provincia di Lecce, morto nel 2015 pochi giorni dopo essere stato sottoposto ad un intervento cardiaco al Fazzi. Mentre il procedimento penale (nel quale i familiari si rifiutarono di prendere parte al procedimento civile) si è concluso con l’assoluzione di tutti gli imputati, il procedimento civile – il 7 maggio 2024 – ha visto la richiesta di risarcimento dei danni proposta dalla vedova e dai suoi genitori accettato. figli del paziente deceduto, assistiti dagli avvocati Alessandra De Benedittis e Riccardo Renna.

Il giudice leccese Caterina Stasi, infatti, ha riconosciuto una grave responsabilità per negligenza organizzativa, ritenendo ingiustificabile la morte della pazientericoverato in un reparto di alta specializzazione come quello della cardiochirurgia, senza disponibilità di sale operatorie per le emergenze: «Se determinate sale operatorie sono occupate per l’esecuzione di interventi programmati – è scritto nella sentenza – devono essere riservate, cioè libere e pronte per’ anche utilizzare, in misura ragionevole, sale operatorie per il trattamento di eventuali emergenze, tanto più che, in questo caso, la prestazione richiesta è stata richiesta al principale ospedale del capoluogo salentino, con un bacino di utenza di centinaia di persone .’

 
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