33 arresti – Il Caffe – .

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Ordinavano i farmaci direttamente dal carcere, poi i familiari pagavano con carte prepagate. Le dosi di cocaina e hashish venivano consegnate direttamente in cella nascoste nei pacchi destinati ai detenuti, tra salumi e shampoo sottovuoto, e spedite tramite corrieri.

Una volta introdotta nel carcere, la droga veniva venduta anche ad altri detenuti. Un sistema ormai collaudato scoperto all’istituto penitenziario di Velletri.

Gli arresti

Sono 33 le persone arrestate dai carabinieri di Velletri, di cui 16 già detenute in carcere. Si tratta di persone di Anzio, Latina, Roma e dei Castelli Romani. È il racket ricostruito negli ultimi mesi dagli inquirenti, l’inchiesta è stata innescata dal ritrovamento della droga durante i controlli in carcere. Tra gli arrestati c’erano anche cinque donne. Sono 11 le ordinanze di custodia cautelare in carcere, 22 agli arresti domiciliari.

Durante l’indagine è emerso un sistema più che collaudato.

La droga – sia cocaina che hashish – che veniva nascosta insieme a generi alimentari e di prima necessità confezionati sottovuoto, ovvero salumi sottovuoto e flaconi per l’igiene personale, in particolare shampoo, all’interno di pacchi destinati ai detenuti, spediti tramite spedizionieri. Una volta arrivata all’interno del carcere di Velletri, la droga veniva poi ceduta a terzi.

Gli ordini di farmaci venivano pagati mediante ricariche su carte prepagate da parte di figli, mogli, fidanzate, fratelli, nonni, zii e amici dei detenuti.

Non è la prima volta che in carcere viene fatta una scoperta del genere.

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