Bonifica Caffaro, tutto pronto per la consegna del sito alle imprese – .

Lo scorso 7 maggio c’era la firma di un contratto del valore di circa 45 milioni tra il commissario straordinario Mauro Fasano e il Raggruppamento Temporaneo d’Imprese composto da Greenthesis Spa, Nico Srl e Acr relativi ai lavori di progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di dismissione, bonifica e messa in sicurezza permanente dell’impianto di Caffaro (“Stratto Prima Fase”).

A quel punto il commissario straordinario non aveva ancora concluso la procedura di presa di possesso dell’area per la consegna del sito alle imprese. Un passo che Fasano ha compiuto nei giorni scorsi, consentendo così l’ingresso nel sito, a partire da lunedì scorso 13 maggio, ad un gruppo formato da ingegneri, chimici e fisici attualmente impegnati in sopralluoghi per documentare ciò che stanno trovando all’interno. «Li sento tutti i giorni per aggiornarci e il 20 maggio ho firmato il provvedimento per l’occupazione temporanea dell’area» ha detto Fasano durante la commissione consiliare convocata questo pomeriggio per un aggiornamento sulla situazione di Sin Brescia Caffaro. «In questo periodo ho preso contatti con Arpa e stiamo trattando per avere continuità dal punto di vista del monitoraggio fino alla prima metà del 2026 – ha aggiunto Fasano -. I rapporti sono stretti anche con il Ministero dell’Ambiente: ci sentiamo, insieme a Provincia e Regione, una o due volte a settimana”.

La commissione odierna ha visto l’intervento anche dell’amministratore delegato di A2A, Tullio Montagnoli, per aggiornare in meritol’attività di controllo della barriera idraulica è iniziata lo scorso venerdì 12 aprile e condotto con telesorveglianza h24 direttamente dalla cabina di regia della sede della multiutility cittadina di via Lamarmora. I sistemi di barriera (costituiti da 5 pozzi e rispettivi quadri elettrici, 2 impianti di trattamento con filtri per la riduzione di mercurio, solventi e PCB, 1 vasca di raccolta delle acque prelevate e scarico finale nel canale Fiumicella) sono dotati di sensori in grado di registrare i parametri di funzionamento (la portata dell’acqua estratta dai pozzi, l’efficienza della pompa o il livello della falda) e, in presenza di un valore anomalo, viene generato un allarme nel sistema di telecontrollo, che attiva il controllo personale di sala, consentendo di risolvere rapidamente il problema e di mettere in sicurezza la barriera. L’estrazione è di 800 metri cubi l’ora anche se «fino a 10 giorni fa abbiamo aumentato la portata a 1.100 – ha spiegato Montagnoli – per mantenere stabile il livello della falda, visto che fino ad oggi sono piovuti quasi 10 millimetri in più di quella dell’intero periodo precedente. anno”. A2A ha inoltre installato un campionatore automatico che raccoglie i campioni medi nelle 24 ore e che Arpa può controllare in ogni momento.

Smantellamento

Attualmente nell’area operano le società Caffaro Brescia e Csa srl completare lo smantellamento degli impianti di proprietà. Un’operazione che sta seguendo un calendario preciso con l’obiettivo di giungere ad una conclusione prima della consegna dei lavori, prevista dopo l’approvazione del progetto esecutivo, e del cantiere. Il 31 maggio, si legge nella commissione pomeridiana, alcuni ingegneri della facoltà di Ingegneria dell’Università di Genova verranno a visitare il sito, divenuto ormai un caso di studio nazionale.

Anche gli occhi della stessa Brescia restano puntati sul sito: «Continuiamo con l’attività dell’Osservatorio, che per noi rappresenta un prezioso strumento di monitoraggio – ha affermato l’assessore all’Ambiente, Camilla Bianchi -. È fondamentale continuare a curare la comunicazione con i cittadini: andremo nei quartieri per spiegare cosa sta accadendo sul cantiere e quali sono i parametri di sicurezza in vista del cantiere”. A metà febbraio ne è stato creato anche uno nuovo pagina Facebook, a cura dell’Università Cattolica di Brescia, dove viene spiegato passo dopo passo cosa si sta facendo per e all’interno del territorio. Bianchi ha poi annunciato che una parte del Peccato era stata rimossa per procedere con la realizzazione di un nuovo parcheggio su via Milano: «Anche in questo caso c’è una bonifica da fare – ha detto l’assessore -. Adesso la gara è stata aggiudicata, a breve inizierà il cantiere, si procederà alla bonifica e poi alla realizzazione del parcheggio”.

Per quanto riguarda la foresta urbana che l’Amministrazione vorrebbe attuare una volta ultimata la bonifica delle aree agricole del sito Caffaro, il consigliere comunale Luca Pomarici ha chiesto di valutare la possibilità di localizzarlo quiin collaborazione con l’Università e altri enti, una coltura idroponica «che può essere installato verticalmente e non impatta con il suolo». L’ipotesi di un sistema agrovoltaico è stata messa sul tavolo ancora una volta da Massimo Tacconi della Lega, mentre Mattia Margaroli, capogruppo di Fratelli d’Italia a Loggia, ha puntato il dito contro la definizione di bosco urbano. «In campagna elettorale l’amministrazione comunale si è vantata della futura creazione di un bosco urbano – ha sottolineato -, quando in realtà non si tratterà proprio di un’area dove fare un picnic o sdraiarsi a prendere il sole». Bianchi ha risposto che “certamente non ci si potrà sdraiare, ma l’idea sarebbe quella di creare delle passerelle tra gli alberi per permettere alle persone di attraversarli senza essere a diretto contatto con il terreno”.

 
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