«La musica fa bene al vino»

«Il benessere fisico dipende dalla fisica, non solo dalla cultura». Con queste parole ieri pomeriggio il maestro Peppe Vessicchio ha iniziato la sua lezione al…

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«Il benessere fisico dipende dalla fisica, non solo dalla cultura». Con queste parole ieri pomeriggio il prof Peppe Vessicchio ha iniziato la sua lezione agli studenti del corso di laurea in Scienze Gastronomiche del Mediterraneo Dipartimento dell’Agricoltura di Federico II. Due ore di lezione durante le quali ha parlato degli «effetti della musica sul cibo, sulla materia vivente come il vino, l’olio, il latte e su tutto ciò che curiosamente ho potuto sperimentare».

Le note di Mozart ancora una volta protagonisti nel Palazzo di Portici: nel Settecento venivano suonati direttamente dal genio salisburghese, allora quattordicenne, sull’organo conservato ancora oggi nella cappella Palatina. Ieri sono state riproposte dal maestro Vessicchio con il suo iPad per una prova effettuata su dei limoni spezzettati contenuti in due diversi vassoi, uno dei quali sottoposto all’influsso della musica: dopo venti minuti alla cieca le fette di limone sono state assaggiate dagli studenti per un test sensoriale e per rilevare eventuali differenze tra i limoni nelle diverse vaschette. Non sono mancati gli sguardi stupiti da parte di chi ha percepito alcune differenze di gusto.

La lezione è iniziata dopo i saluti del direttore del dipartimento Danilo Ercoliniè stato introdotto dal professore Raffaele Sacchi, coordinatore del corso di laurea. «L’obiettivo è dare vita a un dibattito – ha detto Sacchi – sull’ignoto, su come le osservazioni possano diventare scienza quando le si studia e si verificano eventuali ipotesi che potrebbero avere effetti positivi sulla qualità della vita». «È sorprendente – ha spiegato Vessicchio – come la musica, che è già presente nella nostra vita e ci accarezza ogni giorno con le sue meraviglie, possa riservarci tante altre sorprese. Sono qui per raccontare questo agli studenti perché possano tenere conto di ciò che a volte ci sembra impossibile e distante. L’unico modo in cui possiamo crescere è spostare i confini di ciò che è possibile”.

Il messaggio di un conduttore che siamo abituati a vedere in televisione o nei grandi spettacoli musicali ma che frequenta da anni laboratori di ricerca è quello di incoraggiare gli studenti ad andare oltre.

Vessicchio ha raccontato anche alcuni aneddoti legati ai primi esperimenti fatti in casa. «Quando ho invitato la mia famiglia a osservare le piante poste in due stanze diverse, di cui una con la musica, ho sentito che cominciavano a guardarmi». Tra i sorrisi dei presenti, ha poi iniziato parlando dell’energia che sprigiona la musica, del suono che si propaga secondo le leggi della fisica e che inevitabilmente ha effetti sull’ambiente circostante. Rispondendo alle domande degli studenti, ha ricordato gli esperimenti effettuati nelle serre dove aveva potuto osservare che quando c’era la musica le piante fiorivano prima o affrontavano con maggiore vigore i danni causati dai parassiti.

All’incontro era presente anche la presenza Riccardo Mottiprofessore di Botanica e direttore del coro del dipartimento di Agricoltura, Michele Scognamiglio medico e insegnante di scienze alimentari con il quale il docente ha un confronto continuo, e Maria Luisa Ambrosino, esperto di petrolio e relatore in numerosi panel. L’olio extravergine di oliva è stato oggetto di numerose sperimentazioni da parte di Vessicchio che hanno evidenziato l’influenza della musica sulla qualità del prodotto.

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La mattina

 
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