23 maggio 1099 – È accaduto oggi – .

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Il 23 maggio 1099 iniziò la costruzione del Duomo di Modena, capolavoro dell’architettura romanica e dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Simbolo indiscusso di culto della comunità modenese, il Duomo di Modena è un’opera che ancora oggi riesce a stupire per la sua bellezza. La costruzione di questo edificio fu sostenuta non solo dal clero ma da tutta la popolazione e dalla contessa Matilde di Canossa.
Lanfranco, supportato da Wiligelmo, che curò la decorazione scultorea, riuscì a creare un modello per l’arte romanica fiorita dopo di lui.
A decorare la facciata vi sono numerosi rilievi, tra cui quattro pannelli rappresentanti le Storie della Genesi.

Il Duomo di Modena ha una pianta a tre navate che poggiano su pilastri alternati a colonne. A Lanfranco e Wiligelmo a partire dal XII e XIV secolo subentrarono i maestri Campionesi: a loro ultimarono il campanile e curarono gran parte delle decorazioni interne e realizzarono anche le due porte ai lati del portale principale e il rosone.

All’interno della Cattedrale è conservato il presepe Begarelli, risalente al 1527.
Nella cripta, che custodisce le reliquie di San Geminiano, è custodito anche il gruppo scultoreo della ‘Madonna della pappa’ di Guido Mazzoni.

La Ghirlandina è il campanile del Duomo della città di Modena.
Alta 86,12 metri, è considerata il simbolo della città ed è stata inserita anche tra i patrimoni dell’umanità dall’UNESCO.
All’interno del campanile, nella sala della Secchia, è custodito il famoso secchiello rubato.
Alessandro Tassoni, grande poeta modenese, è stato autore della poesia ‘La secchia rapita’, che narra, con ironia, le dispute tra modenesi e bolognesi.

 
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