“Anno difficile, ma fantastico. Piazza attrattiva per i giovani” – .

“Anno difficile, ma fantastico. Piazza attrattiva per i giovani” – .
“Anno difficile, ma fantastico. Piazza attrattiva per i giovani” – .

Per gli allenatori Andrea Anilonti quello del 2023/24 è stato uno anno estremamente formativo. Tra alti e bassi, infortuni e abbandoni, non è stato certo facile portare in porto la nave nero-argento. Che, tra l’altro, è atterrato in a ottimo quarto posto cosa che sarebbe stata difficile da prevedere anche a novembre.

“È stato un anno difficile – comincia l’allenatore -. Le ragazze erano brave a resistere quando avrebbero potuto crollare. È stata una stagione che poteva finire malissimo e invece sono stati tutti bravi, così come noi dello staff, a tenerli tranquilli. Anche la società non ci ha mai messo pressioni e, anzi, ci ha riservato le giuste parole di conforto nei momenti critici. La stessa azienda ha deciso, in accordo con noi, di lavorare sui giovani. Eravamo praticamente con due seniores e 8/9 ragazze tra Under 19 e Under 17 che non erano pronte per giocare in B, non erano pronte per allenarsi a questi livelli. È stato un lavoro gigantesco. Se penso a ottobre e cito un nome a caso, Centrella, e penso all’ultima partita casalinga che hai giocato contro il Pontevico e contro due centri di Serie A, hai giocato 20 minuti e hai tenuto molto bene il campo. L’ho menzionata, ma anche Fiori è cresciuta molto, Emma Colombo gioca al primo anno in senior, Rotta la consideriamo senior, ma ha solo 18 anni. La loro crescita non può che renderci orgogliosi di quanto abbiamo fatto. Bravi anche i senior perché li hanno coinvolti e hanno capito che i giovani per noi erano importanti per poter dare una svolta alla stagione”.

Forse la vittoria con Canegrate è ciò che ti ha reso definitivamente consapevole della tua forza?
“Non voglio sembrare presuntuoso, ma secondo me qualcosa è scattato dentro quando abbiamo perso l’andata a Pontevico. Lì ci siamo resi conto che eravamo a pezzi: ero assente per l’influenza, ma credo che abbiamo capito che non eravamo così poveri come sembravano dirci i risultati. Abbiamo capito che giocando un certo tipo di basket potevamo competere e dire la nostra in questa Serie B. L’arrivo di Sabatini e Faroni ci ha dato la profondità che mancava, la crescita dei giovani è stata esponenziale e queste due cose ci hanno aiutato Molto. A Canegrate ho visto le loro facce e già dal riscaldamento non avevo dubbi che avremmo potuto perdere quella partita. È chiaro che la vittoria è stata un’ulteriore spinta, ma se dovessi scegliere la vera partita della svolta direi la vittoria sul campo di Broni. Siamo finiti a -19 nel secondo quarto e abbiamo vinto di 12 giocando il miglior basket che abbiamo visto quest’anno”.

Progressi in palestra che hanno portato alla tua rapida conferma, tanto che in primavera è arrivata già la conferma per il prossimo anno. Direi una bella iniezione di fiducia oltre che un chiaro attestato di stima per il vostro operato.
“Con Fabio Pozzi mi sono trovato molto bene, ci sentiamo spesso, anche tre quattro volte al giorno. Penso che mi senta più della sua ragazza! Diciamo che sono molto allineati su alcuni temi come lo sviluppo dei giovani, dando spazio al movimento e investendo nel settore giovanile. Anche gli acquisti che abbiamo fatto sono stati scientifici nel senso di ricoprire ruoli dove non avevamo ragazze del nostro settore giovanile che potessero ricoprirli. Abbiamo completato la squadra per rinforzarci, ma mantenendo spazi per i giovani. Come filosofia penso che se non si lavora sui giovani il basket femminile non ha senso. Anche per il prossimo anno vorremmo continuare su questa linea e confermare quanti più elementi possibili dal roster di questa stagione. L’idea è quella di rafforzarci cercando giovani del territorio che non hanno spazi in altre squadre. Quest’anno c’è questa fantastica app che conta i minuti in campo dei giocatori: Centrella e Fiori giocano più di 15′ di media, Colombo sfiora i 20′ mentre Rotta sfiora i 30′. Sono tutti under 19 e stiamo disputando un campionato di serie B con gli under protagonisti. Vorrei portare a Varese altri ragazzi che sono stufi di progetti solo a parole, ma che vogliono progetti veri dove crescere davvero. È dura perché so che in palestra sono pesante, ma poi quando giochi la soddisfazione della fatica è maggiore”.

Matteo Gallo

 
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