Bureau Veritas lancia l’allarme – .

Bureau Veritas lancia l’allarme – .
Bureau Veritas lancia l’allarme – .

Nel pieno della transizione digitale, non sorprende che il mercato del lavoro ICT sia in espansione e offra numerose opportunità a giovani con competenze specifiche. Lo sa bene Bureau Veritas, organismo di verifica e ispezione e leader in Italia nelle certificazioni ISO 27001 sui sistemi di gestione della sicurezza informatica.

Ciò che stupisce è che le donne – storicamente sottorappresentate in questo settore, dove gli uomini rappresentano i quattro quinti degli occupati – non saltino sul treno in corsa: in 10 anni (2012-2022), la percentuale di donne italiane professioniste ICT è rimasta sostanzialmente invariato, intorno al 16%. E il trend europeo non consola, con un magro incremento di 1,8 punti percentuali (dal 17% al 18,9%).

Le iscrizioni all’università sono una cartina di tornasole: sebbene nell’anno accademico 2023/2024 le ragazze rappresentino un’abbondante maggioranza (oltre il 56%), zoomando sulle iscrizioni a “Informatica e tecnologie ICT” la presenza femminile scende al 16,71%. Perfettamente allineati i dati elaborati da Openpolis, secondo i quali – considerando tutti i percorsi di studio ICT – le donne laureate in Italia nel 2022 raggiungono solo il 16,8%.

Sono questi i dati su cui Bureau Veritas Italia, in prima linea sui temi della parità di genere, lancia l’allarme, al fianco della Commissione Pari Opportunità dell’Università di Genova. Un’unione di intenti favorita dalle sollecitazioni di Certificazione UNI/PdR 125entro parità dei sessidi cui oggi possono vantarsi oltre 1800 aziende.

«Una certificazione – dichiara Claudia Strasserra, Chief Reputation Officer di Bureau Veritas Italia – che funge da leva efficace per il cambiamento, chiedendo alle aziende di misurarsi con alcuni indicatori quantitativi e qualitativi, capaci di fotografare la performance aziendale in termini di parità di genere. Guardarsi allo specchio e prendere consapevolezza dei propri punti di forza e delle aree di miglioramento è il primo passo per ogni organizzazione che vuole contribuire a un ambiente di lavoro più equo e inclusivo.”

Ed è grazie al sistema gestione per la parità di genereQuello Bureau Veritas non solo certifica ma applica anche internamenteda cui è nata l’idea di un confronto aperto con i principali stakeholder, in primis università e aziende del settore ICT, accomunati dalla volontà di sostenere l’ingresso di un maggior numero di ragazze nelle fila degli informatici.

Se stesso il futuro è digitalele donne stanno perdendo una grande opportunità di affermazione in un contesto economico e sociale sempre più caratterizzato dal bisogno di tecnologie e competenze informatiche, molto ricercate dalle risorse umane delle aziende.
Ma c’è di più: i sistemi di intelligenza artificiale – a cui stiamo affidando ruoli sempre più importanti nella vita privata e nell’economia – si basano su algoritmi che tendono a riflettere la mentalità e quindi anche i preconcetti di chi li progetta. La programmazione affidata prevalentemente a uomini rischia di esprimere e perpetrare pregiudizi che sarebbero mitigati se nella programmazione fossero coinvolte anche le donne.

Eppure, il motivo per cui le ragazze abbandonano il settore ICT è tutt’altro che chiaro e sarebbe semplicistico e pericoloso liquidare la questione in nome di un disinteresse o – peggio ancora – di una propensione del genere femminile verso questi temi.

In realtà furono le donne ad accompagnare i primi passi dell’informatica, per poi rimanere ai margini quando, a partire dagli anni Ottanta, il settore si affermò come chiave dello sviluppo economico. Gli stereotipi di genere – diffusi nella società e replicati all’interno delle stesse famiglie – hanno agito da freno e condizionamento, allontanando i giovani dalle opportunità di un settore in espansione. In realtà le ragazze dimostrano una notevole attitudine e capacità nello studio: le statistiche dell’Università di Genova rivelano che le ragazze si laureano in informatica con un voto più alto e più velocemente delle colleghe.

Per sgretolare i pregiudizi che hanno ostacolato la crescita femminile nel mondo digitale, è proprio sul piano culturale che occorre orientare le azioni, rendendo il settore ICT attrattivo anche per le donne.

Le giovanissime hanno bisogno di modelli femminili che le incoraggino a seguire le proprie inclinazioni: diventano quindi fondamentali le storie e le voci delle professioniste ICT, invitate a scendere in campo per raccontarsi, offrendo il proprio esempio all’immaginario di ragazze e giovani donne . delle scuole medie e superiori.

Bureau Veritas Italia è impegnata in una comunicazione che valorizzi i ruoli manageriali e tecnici delle donne, contrastando gli stereotipi che ancora affliggono le discipline STEM: su questo percorso siamo pronti a fare rete con altre aziende che condividono questo fondamentale obiettivo.

 
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