Ospedale Piemonte. Per la prima volta a Messina un pacemaker wireless – .

All’ospedale piemontese è stato impiantato per la prima volta un pacemaker wireless a un paziente messinese. Un intervento portato avanti finora da pochi ospedali siciliani, a cui ora si aggiunge l’Irccs Piemonte – Bonino Pulejo.

«Siamo felici di poter dire che per questo tipo di servizi non sarà più necessario uscire da Messina, anzi sarà possibile accogliere pazienti provenienti da altre città – afferma il direttore generale Maurizio Lanza -. Il nostro Istituto è sempre attento ad accogliere l’eccellenza e l’innovazione per una crescita continua e costante in termini di qualità delle nostre tecniche e attrezzature.”

«Si tratta di un intervento innovativo nel campo dell’elettrofisiologia – spiega il responsabile dell’Unità di Cardiologia dell’Utic dell’Azienda Ospedaliera Piemontese, dottor Piercataldo D’Aleo -. Dal punto di vista estetico il vantaggio è evidente perché non è presente alcun tipo di attrezzatura esterna, ma si tratta solo di un dispositivo simile ad una tazza, in questo caso anche removibile e sostituibile. Questo è un aspetto molto importante, soprattutto per i pazienti giovani e gli atleti. Questa applicazione riduce anche il rischio di infezioni. Naturalmente non è possibile impiantare questo tipo di dispositivi su tutti i pazienti – prosegue il primario -, occorre valutare una serie di requisiti oggettivi che l’equipe esaminerà di volta in volta durante le visite ambulatoriali”.

L’intervento è stato eseguito dal dottor Giuseppe Picciolo, cardiologo dell’ospedale di Viale Europa, che ha spiegato nel dettaglio lo strumento e la modalità di applicazione: «Il pacemaker utilizzato è un nuovo apparecchio miniaturizzato senza elettrocateteri che regola il battito cardiaco, minimizzando i problemi di l’impianto cardiaco. pacemaker tradizionali, legati non solo alle infezioni ma anche a possibili danni agli elettrocateteri, racchiudendo tutte le unità funzionali in una piccola capsula. Il pacemaker wireless è circa 10 volte più piccolo di quello standard e viene posizionato nella cavità ventricolare destra con una procedura minimamente invasiva, in anestesia locale e senza cicatrici”.

Il pacemaker wireless viene impiantato per via transcatetere con un approccio transcutaneo utilizzando una cannula dall’inguine. La durata prevista della batteria è superiore a 17 anni e se necessario è predisposta per essere associata ad un pacemaker atriale per un funzionamento sinergico.

In sala operatoria insieme ai cardiologi Giuseppe Picciolo e Giulio La Rosa il personale dell’Unità di Anestesia e Rianimazione, con la dottoressa Liliana Bonanzinga e l’infermiera di sala operatoria Melania Musicò.

 
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