Prima ha sparato in strada con uno scacciacani, ferendo a una gamba il consigliere provinciale di Teramo, consigliere comunale di Martinsicuro ed ex presidente della provincia Luciano Giansante, poi è fuggito, lanciando benzina contro i carabinieri che lo inseguivano, si è bloccato in casa e ha minacciato di darsi fuoco. Dopo una lunga trattativa, l’uomo si è arreso ed è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e detenzione abusiva di arma da fuoco.
Sono stati momenti di vero terrore quelli vissuti mercoledì 22 maggio a Nereto (Teramo). Nella tarda mattinata Giansante è stato raggiunto da uno dei due colpi d’arma da fuoco sparati dall’uomo, un disoccupato 60enne con precedenti di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, prima che l’arma si inceppasse. Lo riferisce l’agenzia Adnkronos. “Ero appena uscito da un bar di Nereto con un amico e stavo andando a prendere la macchina – ha detto Giansante. – Ero in zona Piazza Marconi a Nereto quando ho sentito il primo sparo. Poi ce n’è stato un secondo, che mi ha colpito alla gamba sinistra. Non so se sia stato un grosso pallino o un proiettile, ma qualcosa mi ha perforato i pantaloni: c’è un foro di entrata e di uscita nella gamba. Sono originario di Nereto e conosco la famiglia dell’aggressore. Secondo me ha sparato al primo che si è trovato davanti. Comunque solo tanta paura, sto bene”, ha concluso.
Subito dopo gli spari sono accorsi sul posto la polizia, i vigili del fuoco e i soccorritori. L’attività di trattativa è stata lunga, ma alla fine il 60enne, a cui erano stati tagliati luce e gas per motivi di sicurezza, si è calmato e ha rinunciato. Il comandante provinciale dei Carabinieri di Teramo, tenente colonnello Pasquale Saccone, ha spiegato all’agenzia che, pur trattandosi di uno scacciacani, si trattava di “un’arma che poteva anche uccidere”.