«Torno a Sanremo, non mi interessa se ho uno share inferiore ad Amadeus. E ho iniziato il processo di ringiovanimento” – .

«Dopo Amadeus, niente paura. Sono a un punto della mia carriera in cui non devo dimostrare nulla, né a me stesso, né al pubblico, né all’azienda. Se faccio meno di Amadeus non importa, non è solo una questione di condivisione; Cercherò di fare un buon prodotto e un buon servizio alla discografia, questa è la cosa importante”: dice Carlo Conti all’indomani dell’annuncio del suo ritorno da grande protagonista al Festival di Sanremo, scelto dalla Rai come conduttore e artistico direttore dell’evento per il 2025 e 2026.

Le notizie

Nella prima intervista concessa dopo l’annuncio, questa mattina ai microfoni di Rtl 102.5, il 63enne conduttore toscano ha spiegato come lavorerà nei prossimi mesi: «La mia famiglia sa che ho fatto una scelta di vita ritirandomi a Firenze, una vita normale in cui troverò spazio per preparare il festival. La cosa più importante è scegliere le canzoni giuste, perché le canzoni poi devono arricchire i programmi radiofonici ed essere al passo con i tempi. Il mio dubbio era se dopo sette anni avessi un orecchio musicale pronto. Questo è quello che conta per Sanremo, il resto è secondario. Regole e co-conduttori? E’ ancora molto presto, non ci ho ancora pensato bene. È qualcosa che si è concretizzato nell’ultima settimana”.

Perché ha accettato

Conti ha ribadito le ragioni che lo hanno spinto ad accettare l’incarico affidatogli dalla direzione di Viale Mazzini: «Abbiamo ufficializzato qualcosa che era nell’aria da tempo. Stavamo parlando con l’azienda e abbiamo trovato un punto d’incontro. Intorno alla mia candidatura ho sentito un grande affetto da parte di tutta l’azienda, dai vertici fino ai lavoratori. Allora mi sono detto: ‘torniamo sul luogo del delitto, i Conti sono tornati’. Il luogo? Sanremo è Sanremo, l’Ariston va bene. È un appuntamento fisso; Penso che sia più importante il modo in cui viene fatto e le canzoni che ci sono, piuttosto che il luogo in cui viene fatto.

Parlando poi delle aspettative, il conduttore ha detto: «Non è importante se farò meno in termini di share, altrimenti dopo i grandi festival di Baudo avremmo dovuto chiudere Sanremo. Amadeus ha fatto un lavoro grandissimo, straordinario, crescendo anno dopo anno sia dal punto di vista musicale che di pubblico. Cercherò di continuare quel lavoro. Molti dicono che ho iniziato il processo di ringiovanimento di Sanremo. Nel 2017 sul podio salirono Ermal Meta, Gabbani e Mannoia. La discografia è cambiata molto. L’unica medaglia che mi sono messo è che Mahmood, Irama, Ermal Meta, Francesco Gabbani, Enrico Nigiotti, Giovanni Caccamo sono partiti dai miei festival. È stato un momento di grande rinascita della musica italiana”.

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