decisione nel mese di luglio – .

Gelo. La decisione della sezione penale del tribunale arriverà all’inizio di luglio. Questa mattina la difesa ha concluso i propri interventi. Lo scorso febbraio la Procura, attraverso il pm Luigi Lo Valvo, aveva chiesto cinque condanne per la vicenda Rsa Caposoprano. Tre anni e sei mesi per l’ingegnere Renato Mauro (al vertice della struttura societaria ed ex dirigente e direttore generale del Comune) e per l’ex consigliere comunale e dirigente FdI Sandra Bennici (a sua volta nella struttura dirigenziale delle Rsa) . Tre anni per la dirigente dell’Asp Luigia Drogo e infine due anni e otto mesi per l’altro dirigente dell’Asp Calogero Buttiglieri e per l’ex presidente del Consiglio comunale e leader del Pd Giuseppe Fava. Resta pendente solo l’accusa di corruzione mentre tutte le altre accuse sono in prescrizione. Secondo la Procura ci sarebbe stata una condotta corruttiva legata all’accreditamento della struttura sanitaria. In aula la difesa, nel corso dell’udienza di oggi, ha invece presentato conclusioni diametralmente diverse. L’avvocato Rocco La Placa ha descritto il comportamento di Fava come esclusivamente istituzionale, con un interesse per le sorti della Rsa, legato esclusivamente alla città e all’utilità di una struttura di quel tipo nel sistema sanitario locale. Sottolinea che i contatti con la direzione dell’ASP sono stati presi non per esercitare pressioni sul rilascio di autorizzazioni ma esclusivamente per capire se ci sarebbero state risposte e se l’iter potesse concludersi, indipendentemente dall’esito. Ha escluso anche eventuali condotte illecite nella difesa del dirigente dell’Asp Drogo, rappresentato dall’avvocato Davide Anzalone. Si spiegava che non vi era alcuna donazione in suo favore ed inoltre il ruolo dell’imputata non poteva incidere sull’accreditamento regionale. Per la difesa non sono emersi elementi che confermino eventuali favori che la direzione della SST (la società che controlla le Rsa) avrebbe concesso al direttore dell’Azienda sanitaria provinciale. Per gli inquirenti ci sarebbe stato il regalo di un cesto di vini e un pranzo a Caltanissetta. Circostanze che per il difensore non hanno trovato concretezza nel corso del dibattimento. Stessa conclusione per il presunto impegno a trovare un inserimento lavorativo al figlio del manager. L’avvocato Giacomo Ventura, nelle sue conclusioni, ha anzitutto respinto l’ipotesi di irregolarità urbanistiche nella struttura dell’ex albergo Caposoprano, poi trasformato in residenza sanitaria assistita. Il difensore ha infatti evidenziato l’assenza di una normativa di settore nella relazione del consulente della Procura. Non ci sarebbero basi per presunti abusi edilizi. La difesa ha ritenuto che non sussistessero ipotesi di presunte falsità ideologiche rispetto alla documentazione tecnica dell’intervento effettuato sulla struttura dell’ex albergo. Ancora una volta respinta l’ipotesi di corruzione per le posizioni di Mauro e Bennici. Non ci sarebbero regalie ai dirigenti dell’Asp, Drogo e Buttiglieri, né ulteriori benefici che possano comportare pressioni per il rilascio delle autorizzazioni.

 
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