Terremoti e fake news, ma il Vesuvio non c’entra con i Campi Flegrei – .

Terremoti e fake news, ma il Vesuvio non c’entra con i Campi Flegrei – .
Terremoti e fake news, ma il Vesuvio non c’entra con i Campi Flegrei – .

La Campania è una terra vulcanica. Quello tra il nostro territorio ed i vulcani è un rapporto indissolubile, capace di modificare nel tempo il paesaggio, rendendolo unico e molto fertile. Da Napoli guardiamo il Vesuvio a sud-est, i Campi Flegrei a Nord Ovest, e nel mare d’Ischia ad Ovest. Vesuvio, Campi Flegrei e Ischia si tratta quindi di vulcani ancora attivi, ma è bene sottolineare che tutti e tre questi sistemi presentano cacamere magmatiche distinte e separate anche se sono abbastanza vicini.

Ciò che ci mostra la loro diversità è banalmente anche la loro forma, ma in particolare i loro prodotti eruttivi, molto diversi per composizione e viscosità. Per capirlo, però, basterebbe prendere in prestito un libro di Geografia di prima media, che prevede uno studio approfondito di vulcanologia ma anche di terremoti e tettonica a placche. Una visita al Museo diOsservatorio Vesuviano (ma anche al sito) potrebbe essere anche una scelta sensata, per non diffondere fake news, o peggio, credere di informare la popolazione con errori grossolani ed allarmistici. Sarebbe facile capirlo Il Vesuvio non ha assolutamente nulla a che vedere con i Campi Flegrei

L’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto di Geofisica e Vulcanologia monitora 24 ore su 24 tutti e tre i vulcani dal punto di vista geofisico, geochimico e vulcanologico, producendo tutte le informazioni in Bollettini che vengono emessi periodicamente a seconda del livello di allerta in vigore per il singolo vulcano . Attualmente, Vesuvio e Ischia sono a livello di allerta Verde e i bollettini vengono emessi mensilmente, mentre i Campi Flegrei sono al livello di allerta Giallo e il bollettino viene emesso sia mensilmente che settimanalmente. Verrà diramato un bollettino settimanale anche per i livelli di allerta Arancione e Rosso. Va sottolineato che i livelli di allerta sono utili per consentire la pianificazione dell’emergenza da parte del personale Dipartimento della Protezione Civile. Si tratta di una procedura prevista a livello internazionale, in cui lo stato di attività di ciascun vulcano viene schematizzato secondo quattro colori, dal Verde al Rosso, che indicano se è in una condizione di equilibrio o disequilibrio. I livelli di allerta vengono stabiliti incrociando i parametri di monitoraggio e i dati relativi ad eventuali eventi in corso, e lo stato è fissato dalla Commissione Grandi Rischi per il Settore Rischio Vulcanico e, come dicevamo, utilizzato dalla Protezione Civile per fronteggiare un eventuale evoluzione dello stato di attività del vulcano verso scenari eruttivi.

Attualmente il livello di allerta per i I Campi Flegrei sono gialli. Precisiamo che non si tratta di un “supervulcano” come alcuni insistono a definirlo: è un termine coniato dagli autori di un documentario della BBC del 2000, ma non è utilizzato in vulcanologia in quanto improprio, dato che queste strutture si trovano a livello sotterraneo. livellato e quindi non visibile in superficie. Lunedì si è verificato l’ultimo sciame sismico tra i tanti che caratterizzano quest’area vulcanica, il più lungo e intenso da ormai 40 anni: oltre 400 eventi sismici con quello di magnitudo massima di 4.4. Nonostante l’attività sismica molto evidente, dovuta alla velocità di sollevamento del suolo di 2 centimetri al mese, non ci sono elementi che evidenzino la risalita del magma o suggeriscano evoluzioni significative a breve termine.

Attualmente il livello di allerta per Il Vesuvio è verde. Persiste la sismicità di fondo con 125 terremoti verificatisi nel mese di aprile (evento massimo di magnitudo 3.1) di cui 100 avvenuti prevalentemente nell’area craterica con profondità fortemente concentrate nel primo chilometro a causa di fenomeni di compattazione del materiale smosso superficiale che ne provoca la subsidenza. A maggio finora se ne contano 71, con l’evento massimo di magnitudo 1.3. Non sono presenti deformazioni riconducibili a sorgenti vulcaniche e le analisi geochimiche effettuate sul bordo e sul fondo del cratere non evidenziano variazioni significative.

Il livello di allerta per Ischia è Verde. Nel mese di aprile non si sono registrati terremoti e l’ultimo evento sismico è avvenuto il 28 dicembre 2023 ed ha avuto magnitudo 1. Anche gli altri parametri sismologici non mostrano variazioni significative. L’8 maggio si è verificato un lieve evento sismico di magnitudo 0,8 in zona Fontana, a soli 600 metri di profondità, provocato dallo cedimento di materiali vulcanici, confermato anche dai dati sulle deformazioni del suolo, con cadute più consistenti nel settore centrale. parte meridionale dell’isola. Altri dati non mostrano deformazioni attribuibili a fonti vulcaniche. Tuttavia, il comportamento passato e lo stato attuale del sistema vulcanico ischitano suggeriscono che sia attivo e potrebbe produrre ulteriori eruzioni.

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La mattina

 
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