Catanzaro – La Dda di Catanzaro ha chiuso le indagini a carico di 32 persone per un presunto traffico di droga e armi, anche da guerra, che avrebbe avuto come epicentro Catanzaro per poi diramarsi in altre province. Pistole e fucili ma anche kalashnikov nascosti all’interno di bidoni ermetici e nascosti in una zona impervia del nord di Catanzaro. Lo stesso metodo sarebbe stato utilizzato per nascondere e immagazzinare grandi quantità di marijuana e hashish. È questa l’accusa che ha portato la Procura antimafia a portare avanti a gennaio l’operazione Secreta Collins.
All’epoca furono arrestate 20 persone. Sequestrate 70 armi militari, tra cui kalasnikov, fucili e pistole, insieme ad almeno 7mila munizioni. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, la droga veniva acquistata attraverso i canali di rifornimento del vibonese e rivenduta nelle piazze di spaccio dei quartieri Gagliano e Mater Domini di Catanzaro. Mentre le armi erano a disposizione anche di altre cricche di ‘ndrangheta tra cui quelle di Lamezia. La parola passa ora agli indagati – nel collegio della difesa, tra gli altri, gli avvocati Gregorio Bucolieri, Francesco Iacopino, Gregorio Viscomi, Alessandro Guerrieri e Ugo Custo – che avranno 20 giorni di tempo per chiarire la propria posizione e fornire ogni documentazione utile rispetto all’accaduto. le accuse che vengono mosse dalla Procura.
I NOMI
Domenico Rizza
Vincenzo Rizza
Marco Ricelli
Emanuele Enrico Le Pera
Manuel Argirò
Massimo Longo
Raffaele Iiritano
Francesco Agostino
Vittorio Gentile
Sergio Rubino
Giuseppe Caroleo
Angelo Posca
Salvatore Tedesco
Giuseppe Caliò
Rosario Nuccio Caliò
Vittorio Falvo
Andrea Caracciolo
Giampaolo Tripodi
Loredana Ferraro
Lorenzo D’Elia
Gaetano Muscia
Santina Pasqualone
Cristiano Papasidero
Igor Guarino
Alessandro Lanzo
Marinella Canino
Luca Colao
Valerio Nistico
Vincenzo Domanico
Massimo Cubello
Paolo Mazzoni
Carmelo Ripepi