La maggioranza attinge alle tasse e trova 68 milioni per la Sanità – Abruzzo – .

L’AQUILA. Il Consiglio regionale, nella seduta d’urgenza conclusasi in serata all’Aquila, ha approvato a maggioranza (a favore del centrodestra, contro le opposizioni del centrosinistra) il disegno di legge per «la copertura del deficit della sanità regionale servizio risultante dal conto economico del quarto trimestre 2023″. Il provvedimento prevede la costituzione di un nuovo capitolo del bilancio 2024 per l’importo di 68.593.330 euro.

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Subito dopo l’approvazione, è iniziato l’iter burocratico per la pubblicazione, visto che il documento è parte integrante del piano di risanamento che il governo regionale è chiamato a presentare il 27 maggio a Roma, al tavolo di monitoraggio cui partecipano le ex “Regioni canaglia”, tra cui L’Abruzzo, uscito nel 2017, dieci anni dopo essere stato posto sotto commissariamento, è ancora sottoposto.

In sostanza, il Consiglio propone di utilizzare le raccolte 2024 delle imposte regionali Irap e Irpef per un valore di 35.644.029 euro; la restante parte della somma deriva dal risparmio generato dall’avanzo di amministrazione del rendiconto 2022 (13.997.124 euro) e dalle quote ottenute dai trasferimenti da diversi capitoli del bilancio dedicato alla Sanità (18.952.175 euro). Sulla deliberazione consiliare, portata all’attenzione del Consiglio, è stato espresso parere sfavorevole del collegio sindacale; ma la maggioranza ha confermato l’architettura producendo le controargomentazioni del responsabile del bilancio Luigi Colangelo.

Le critiche dell’opposizione hanno rispettato l’orario fissato per le 20.00. Il presidente del Consiglio regionale, Marco Marsilio, e l’assessore alla Sanità Nicoletta Verì hanno difeso l’operato della maggioranza, riconfermata per il prossimo mandato, nei primi cinque di mandato.

Inoltre, la legge stabilisce l’obbligo da parte delle singole aziende sanitarie locali di predisporre piani di razionalizzazione delle risorse disponibili al fine di garantire l’efficacia, l’efficienza e la sostenibilità dei servizi sanitari offerti. I piani dovranno essere trasmessi all’Assessorato alla Sanità della Regione entro 30 giorni dalla pubblicazione della legge. In caso di mancata approvazione del piano da parte del Dipartimento, l’Azienda Sanitaria Locale dovrà apportare le modifiche richieste e ripresentarlo entro 30 giorni dalla comunicazione dell’esito negativo dell’indagine. I piani devono essere trasmessi anche alle Commissioni I e V della Giunta Regionale, le quali, dopo averne illustrato i contenuti e la sostenibilità da parte dell’Assessorato alla Sanità, esprimono un parere obbligatorio e vincolante, entro i successivi 15 giorni, ai fini dell’approvazione da parte della Giunta. . .

Inoltre, la Camera ha approvato all’unanimità un ordine del giorno, condiviso da tutti i Gruppi, che in riferimento all’articolo 2 della legge, recita: “La Giunta regionale ritiene che in caso di mancata approvazione di un piano di razionalizzazione di una ASL, quest’ultima è tenuto a ripresentarla entro 15 giorni dalla comunicazione del diniego. In caso di mancata trasmissione delle modifiche, il Dipartimento diffiderà il dirigente inadempiente a procedere entro 10 giorni. Qualora il direttore generale non provveda, il consiglio regionale, su proposta dell’assessore alla sanità, può nominare un commissario ad acta, sentite le Commissioni I e V del consiglio regionale”.

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO. Marco Marsilio: «Copriamo questo deficit senza interventi, lacrime e sangue, senza aumentare le tasse, senza tagliare servizi sensibili, con la prospettiva che non appena arriverà nei prossimi mesi l’approvazione della manovra di bilancio, la valutazione delle maggiori entrate , bilanceremo questo punto. Dobbiamo sottolineare che non c’è mai stata una spesa fuori controllo o un’assistenza sanitaria in profondo rosso. In cinque anni abbiamo ricevuto dallo Stato oltre 13.500 milioni di euro per gestire la sanità pubblica, ne avremo spesi 13.560 in meno, lo 0,5% in più”.

IL I COMMENTI DEL M5S. Erika Alessandrini e Francesco Taglieri, consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle: “La volontà di questo governo regionale di andare contro il parere negativo della Corte dei conti riguardo al piano di rifinanziamento del deficit sanitario appare tanto rischiosa quanto frutto di una totale mancanza di responsabilità a livello politico. Cercare di coprire questo deficit attingendo ai fondi TFR/TFS dei dipendenti della Regione Abruzzo dimostra anche la totale assenza di un progetto virtuoso attraverso il quale risarcire il disastro finanziario che il governo Marsilio ha generato. Una prospettiva pericolosa e allarmante sia dal punto di vista tecnico che politico. Preoccupano anche le parole dell’assessore Gatti, che lasciano intendere che ci saranno tagli lineari alla sanità in Abruzzo”.

 
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