L’AQUILA – Sabato 25 maggio all’Aquila si terrà un incontro tra i diversi centri locali dell’Intercultura italiana che vedrà la presenza di 15 studenti internazionali in arrivo da 9 paesi.
Intercultura è un’associazione di volontariato senza scopo di lucro che promuove il dialogo interculturale e gli scambi scolastici internazionali. Ogni anno 800 famiglie italiane aprono le loro porte a ragazze e ragazzi provenienti da tutto il mondo.
Attraverso Intercultura, Agustin è arrivato a L’Aquila dal Cile e sta vivendo uno scambio culturale nella nostra comunità.
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“Agustin, con la sua vivacità e il suo spirito di adattamento, è diventato un esempio di come lo scambio culturale possa arricchire sia l’individuo che la comunità ospitante” hanno dichiarato i volontari aquilani che lo ospitano.
Queste, però, le impressioni di Agustin: “Sono cambiato molto. Sono diventata una persona molto più indipendente, imparando a gestire il tempo da sola e adattandomi a un nuovo ambiente scolastico. Le strade dell’Aquila mi hanno incuriosito per la loro tranquillità rispetto alla vivacità delle strade cilene, piene di gente, musica e arte.
La mia giornata è scandita da momenti di condivisione con la famiglia ospitante, soprattutto durante i pasti, che rappresentano il mio momento preferito. Ho costruito un buon rapporto con la famiglia ospitante e, nonostante le difficoltà iniziali, ho ritrovato amicizia e condivisione con i miei compagni di scuola. Mi impegno a non chiudermi, a migliorare le mie amicizie, la mia conoscenza della lingua italiana e a scoprire di più sull’Italia”.
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I volontari di Intercultura L’Aquila cercano famiglie ospitanti per studenti internazionali in arrivo a settembre. L’evento di sabato si terrà al mattino presso l’auditorium ANCE ed è aperto al pubblico.
“Invitiamo tutti i cittadini dell’Aquila e dei centri locali a partecipare a questo evento, per celebrare insieme il valore dell’incontro tra le culture e l’importanza dell’ospitalità. Sarà un’occasione per rafforzare i legami della nostra comunità e per aprire nuovi orizzonti di dialogo e comprensione”, concludono i volontari.