Livorno, Lucarelli e Bottai a Goldoni per la società popolare e i tifosi – .

Livorno, Lucarelli e Bottai a Goldoni per la società popolare e i tifosi – .
Livorno, Lucarelli e Bottai a Goldoni per la società popolare e i tifosi – .

Lenny Bottai

©foto di Amaranta.it

Livorno – La serata di ieri, mercoledì 22 maggio, al teatro Goldoni, si è divisa in due parti principali: nella prima l’ideatore e portavoce del progetto Andrea Locatelli esposto il progetto di acquisizione dell’azienda dall’attuale proprietario Joel Esciua, nella seconda parte sono intervenuti diversi personaggi legati al mondo amaranto, tra cui Lenny Bottaiesponente della Curva Nord, e Cristiano Lucarelliattaccante e campione del Livorno nonché ex allenatore.

Bottai ha subito sottolineato la bontà del progetto di Locatelli: “Conosco la sua (di Locatelli, ndr) capacità e capacità di gestire azioni e progetti di questo tipo. Mi sento di dire che la Curva non può che approvare un progetto come questo, che sicuramente è una grande sfida, ma i livornesi sono sempre stati pronti alle grandi sfide. Dobbiamo riconquistare la libertà di andare allo stadio e sentire di partecipare a qualcosa di nostro, che l’inno non è solo calcio, ma sangue e fegato, quindi se non ora, quando?”

“Ci avviciniamo a questa nuova battaglia sperando che chi ha preso il Livorno un anno fa e ha ripreso la distruzione del legame tra tifosi e calcio, possa farsi strada. All’attuale presidente non è piaciuto quello che faceva e pensava la Curva e infatti la rottura è avvenuta quando si è presentato sotto il settore con il cellulare per filmare i ragazzi che dicevano che non entrate più nel mio stadio perché avete attaccato la bandiera palestinese e per me questo è inaccettabile, qualunque sia l’opinione che si possa avere. Il calcio è un evento popolare e va gestito in modo popolare”.

Sulla questione abbonamenti Bottai risponde: “Mai chiesto di avere abbonamenti gratuiti, la Curva è andata a chiedere di abbassare i prezzi visto che l’anno prima costavano 50 euro in meno e per tutta risposta li ha alzati dicendo che chi non li ha Se non hai i soldi non venire allo stadio. Questo non è il nostro modo di vedere il calcio e visto che ha fallito anche sportivamente credo sia arrivato il momento di accompagnarlo gentilmente alla porta”.

Subito dopo ha preso la parola l’ex attaccante numero 99, commentando la serata e il progetto: “Ho conosciuto Locatelli nel 2006 e già all’epoca mi disse che prima o poi sarebbe potuto arrivare al Livorno, mi colpì, mi penso che sia un progetto molto carino che può iniziare proprio qui. C’è un 49% che compra il 100% delle azioni e ne dà una parte ai tifosi compresi quelli che soffrono e vanno in galera o pagano per questa maglia che meritano di decidere in prima persona e non in base all’umore dei vari presidenti che hanno avuto si susseguirono”.

Per commentare il difficile rapporto tra tifosi e presidenza, Lucarelli racconta un aneddoto di qualche anno fa: “Nel 2006 a Roma ed io, altri 5 giocatori, non livornesi, andammo a parlare dal questore per chiedere la liberazione gli ultras si sono fermati durante la partita, ora il mondo sembra essere cambiato. All’epoca giocatori e società comunicavano con i tifosi e questa era la forza di questo posto che ho ereditato da Protti, Vanigli, Tancredi e Osvaldo Jaconi. Lo dico non perché l’ho fatto, ma perché 5 o 6 ragazzi, tra cui uno straniero, mi sono venuti dietro per difendere i tifosi, per difenderli e non per cercare di denunciarli”.

“Questa tifoseria è capace e matura per decidere chi è livornese e chi no ed è per questo che ho sostenuto questo progetto. La tifoseria è pronta per portare per prima a Livorno un progetto rivoluzionario nel calcio che sono convinto sarà seguito da vicino da tante altre squadre importanti. Un eventuale no non è un no a Locatelli, che è il coordinatore del progetto, ma è un no alla città di Livorno e ai suoi tifosi”.

 
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