Anche Trieste può tornare sulla terra. Serate brutte di sparatorie e ko shock: è già successo prima

Anche Trieste può tornare sulla terra. Serate brutte di sparatorie e ko shock: è già successo prima
Anche Trieste può tornare sulla terra. Serate brutte di sparatorie e ko shock: è già successo prima

Ieri pomeriggio l’Unieuro è salita sul pullman che li porta a Trieste per provare ad allungare la serie e non chiudere qui la loro memorabile e positiva stagione. Dopo aver assistito ai primi due episodi, è chiaro a tutti che il Forlì dovrà inevitabilmente alzare il livello del proprio gioco, sia in difesa che in attacco, per provare a sorprendere la squadra di coach Jamion Christian. Per tornare in campo domenica per gara 4, avremmo bisogno anche dell”aiuto’ dei nostri avversari che a tratti sono apparsi imprendibili in gara 1 e gara 2, soprattutto nel tiro da tre punti: basti dire che Filloy e compagni ha 5 vittorie nei playoff e nessuna sconfitta nonostante abbia giocato quattro trasferte. Eppure non hanno sempre giocato così… Riuscirà il Forlì a ritrovarli contro una squadra un po’ più umana?

Qualche esempio. Nella serie vinta 3-0 contro un Torino vantaggioso in casa ma un po’ in crisi dopo quattro sconfitte di fila, i giuliani hanno chiuso gara 1 con il 33% da oltre l’arco, gara 2 con un ottimo 42 % e gara 3 in casa con un normale 25%. La stagione altalenante della squadra triestina dimostra che l’avversario dell’Unieuro non è necessariamente imbattibile o quasi imbattibile come sembrava al Palafiera. Delle sei partite perse nella fase Watch, ad esempio, due sono arrivate all’Allianz Dome che stasera ospita l’Unieuro: il 10 febbraio 85-88 contro la Luiss Roma e il 14 aprile 84-86 contro l’Urania Milano. Contro i romani (ormai a forte rischio retrocessione) i giuliani hanno tirato 9/29 da tre che equivale al 31% (Brooks 1/5 e Ruzzier 0/3), mentre contro i milanesi hanno fatto peggio, chiudendo con 8 /28 per il 29% (Reyes 2/6 e Ruzzier 2/5).

Va detto che Trieste ha dovuto rinunciare per dieci partite tra la metà della seconda metà del girone e la seconda metà del cronometro al suo marcatore e rimbalzista Justin Reyes, che si era procurato la rottura del menisco il 12 gennaio nella sconfitta contro il derby di Udine, ma anche dopo il suo rientro le cose non sono andate subito bene per la squadra. Trieste ha chiuso il Watch con quattro vittorie e sei sconfitte – punteggio complessivo di 18-14 – e tra le sconfitte più inaspettate va segnalata anche quella di Latina del 3 marzo: 70-67 dove i giuliani hanno tirato 8/37 da tre ( 21%) con Brooks che termina con 0/9 e Filloy con 3/13. Della serie: Ogni tanto capitano brutte giornate di sparatoria anche all’esercito triestino. Le squadre che hanno battuto Trieste nella fase in programma sono state tutte sconfitte da Forlì. E anche l’Unieuro di oggi, anche senza Allen, potrebbe essere superiore a lui.

Sembra preistorico ricordare che il 21 aprile (proprio il giorno dell’infortunio di Kadeem), dopo tutte quelle sconfitte, i giuliani sembravano destinati a finire sesti nel girone Rosso: in quel caso sarebbero finiti nella classifica Argento… Hanno evitato quel piazzamento con il primo squillo di tromba, ancora in trasferta: a Rieti, uno dei campi più caldi e difficili insieme al Palafiera.

Anche se le ultime vittorie hanno sicuramente acceso gli entusiasmi di una Trieste che è una realtà di grande tradizione e costruita per tornare in A1 dove ha giocato per diverse stagioni consecutive, non resta che sperare di rivedere qualcosa degli antichi problemi (e non anche troppo…). Forse la troppa fiducia, la sottovalutazione di un avversario ritenuto più debole, o semplicemente una serata storta, potrebbero bloccare il Trieste, almeno per una partita. Ammesso e non concesso che le rivali non siano quelle imprendibili in gara 1 e 2, resta fondamentale per Unieuro alzare la qualità e l’efficacia del proprio gioco, cercando di restare in partita fino alla fine.

 
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