“La chiacchierata, il video hot, poi i ricatti e le minacce. Ma non ho pagato e sono uscito” – .

“La chiacchierata, il video hot, poi i ricatti e le minacce. Ma non ho pagato e sono uscito” – .
“La chiacchierata, il video hot, poi i ricatti e le minacce. Ma non ho pagato e sono uscito” – .

“Non ho avuto il coraggio di dirlo a nessuno. Troppa vergogna e paura di essere giudicato. Luca ha 31 anni e nel 2022 una ragazza gli scrive su Instagram, iniziano a parlare, prima che lei subito dopo gli suggerisca di passare a Telegram, in videochiamata.

“È l’inizio di un incubo. Della mia sestorsione. Non augurerei a nessuno quello che ho passato in quei momenti”.

Ti suggerisce quindi di continuare la conversazione su Instagram. E tu accetti…

“Ha detto di chiamarsi Elisa, profilo normale, foto in sella a una moto, in costume da bagno al mare, su una panchina in palestra. Non era nemmeno molto bella.

Niente di strano, insomma…

“Assolutamente no: mi chiede del lavoro, dei viaggi, se ho figli. Un approccio come tanti altri in chat”.

Allora cosa succede?

«Mi chiede se sono sola in casa, proponendomi a un certo punto una videochiamata erotica. Dico sì, attivo la videochat sul cellulare. Non noto nulla anche se col senno di poi c’era sicuramente qualcosa che non andava”.

In che senso?

“La videochiamata, con me nuda dall’altra parte dello schermo, andava e veniva: si interrompeva ma poi mi richiamava. Molto strano, anche perché l’audio non funzionava, o almeno così mi è stato detto. Non riuscivo a sentire la sua voce. Ma non avevo pensato molto al fatto che la ragazza nella chat non sembrava essere quella nelle foto, sì, ma sembrava che ci fosse anche qualcosa che non andava: era spogliata dallo schermo, presentandomi con pochi fotogrammi di un video e in quelle immagini aveva registrato tutto.

Inizia a minacciarti.

«Esatto: mi ha filmato nei miei momenti intimi. Quando ha chiuso la videochat probabilmente lo ha fatto per modificare quelle registrazioni. Lei e i suoi complici, perché mi hanno spiegato che dietro a tutto questo ci sono delle vere organizzazioni”.

Come ti minaccia?

“Ha detto che se non gli avessi dato mille euro entro 24 ore avrebbe inviato tutto ai miei contatti: amici, familiari, parenti, colleghi. Per rendere credibile tutto questo mi ha mandato le immagini delle persone che conosco, allegando nomi e cognomi”.

Come reagisci?

“Vado nel panico, trovo la prima scusa che mi viene in mente, inventarmi che sono disoccupato e non posso pagare quella somma. Allora mi propone una cifra più bassa: 500 euro. Ma quella sarebbe stata l’ultima offerta. Mi dà le coordinate postali per effettuare il pagamento e sparisce con l’avvertimento che se non avessi pagato il video sarebbe diventato pubblico”.

Cosa fai a quel punto?

“Non pago. Decido di denunciare tutto alla polizia postale. Però mi dicono che se il ricatto arriva dall’estero è difficile rintracciarlo, anche perché spesso si tratta di una rete organizzata che agisce sotto falso nome e in maniera seriale. Mi danno alcuni consigli che seguo.”

Significato cosa?

«Non faccio il bonifico, blocco il numero e faccio monitorare i miei profili social da una società informatica. Dopo un po’ la ricattatrice scompare. Fortunatamente il video nel mio caso non è stato pubblicato. Hanno provato a rovinarmi la vita, non ci sono riusciti. Il consiglio è di non pagare e segnalarlo sempre.

 
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