la sentenza del Consiglio di Stato e gli sciacalli delle spiagge tirreniche

la sentenza del Consiglio di Stato e gli sciacalli delle spiagge tirreniche
la sentenza del Consiglio di Stato e gli sciacalli delle spiagge tirreniche

PIETRASANTA. «Si è presentato questo mediatore: distinto, preparatissimo, conosceva ogni dettaglio della concessione. Al termine dei nostri incontri ha proposto, per conto della società da lui rappresentata, una proposta di acquisto assolutamente inammissibile. “Vorrà dire che prenderemo il suo bagno all’asta” ci ha detto salutandolo. E probabilmente, purtroppo, andrà così”.

Il caso

Sono parole amare quelle pronunciate da una località balneare del litorale della Marina all’indomani di un contatto indiretto avuto nei giorni scorsi con un importante gruppo internazionale. Gruppo interessato ad acquisire lo stabilimento balneare «che ci vede concessionari da decenni. Insomma – aggiunge – siamo al prendere o lasciare. Quindi preferiamo andarcene piuttosto che essere umiliati. Numeri e nomi? No, il momento è delicato e non voglio espormi in prima persona: dico solo che se la concessione valeva tre, oggi ti offrono meno di un quarto del suo valore iniziale. Non ci facciamo illusioni: le aste sono già fissate contro questi colossi”.

Gli altri casi

Qualche settimana fa altri due concessionari sono stati contattati con una proposta di acquisto “vendita”. «Il mio locale, fino a 3,4 anni fa, aveva una stima di oltre 2 milioni e mezzo di euro: chi veniva a farmi un’offerta per conto di un importantissimo imprenditore italiano non andava oltre il mezzo milione di euro per averlo subito. Infatti l’ho raso al suolo appena si sono svolte le aste, ho risposto e il rappresentante dell’imprenditore mi ha risposto che gli avrei fatto un favore. “Lo rifarà da zero dopo l’asta” sono state le sue parole. Non possiamo assolutamente competere con certa gente” è il pensiero della località balneare.

Le reazioni

«Non so nulla di questi incontri – precisa Francesco Verona presidente del Consorzio Mare Versilia – ma perché stupirsi. Da tempo lancio l’allarme sullo “sbarco” di multinazionali, catene alberghiere e grandi aziende pronte a rubare al momento delle aste. La Bolkestein, se applicata nei tempi e nei modi che temiamo, cancellerà la gestione tipicamente familiare che da sempre caratterizza la nostra costa. Con ricadute non solo dal punto di vista dell’accoglienza dei clienti, ma anche sul piano occupazionale. Del resto la Bolkestein rappresenta un business per molti, basti pensare a tutti i professionisti che si aggirano per i bagni offrendosi di supportare il dealer di turno per la procedura d’asta. Ma contro questi grandi gruppi non ci sarà nessun professionista che possa opporsi: se le cose non cambieranno saremo destinati a soccombere. E con noi l’intero sistema turistico balneare versiliese”.

 
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