Da Lubiana a Trieste, la Pietra d’Arusina, del Carso e dell’Istria in Italia e nel mondo – .

Da Lubiana a Trieste, la Pietra d’Arusina, del Carso e dell’Istria in Italia e nel mondo – .
Da Lubiana a Trieste, la Pietra d’Arusina, del Carso e dell’Istria in Italia e nel mondo – .

Modelli, immagini, installazioni, opere d’arte e manufatti raccontano la storia di una pietra che porta nel mondo il nome dell’Italia e della vicina Slovenia. Un ricco calendario di eventi correlati.

Fino al 14 luglio un’interessante mostra sarà protagonista al Magazzino 26 di Trieste, nel rinato quartiere di Porto Vecchio. Si tratta di una delle più ampie e dettagliate mostre dedicate alla pietra di Aurisina, del Carso e dell’Istria: “Da Lubiana a Trieste, la pietra di Aurisina, del Carso e dell’Istria in Italia e nel mondo”. Un viaggio materico nella cultura della pietra che permette al visitatore di approfondire la sua storia, l’utilizzo nell’architettura e nell’arte in una grande mostra, che è accompagnata da visite guidate, escursioni, approfondimenti culturali, laboratori, spettacoli.

La mostra è organizzata dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis in coorganizzazione con il Comune di Trieste e con il sostegno della Regione FVG con il patrocinio del Comune di Duino Aurisina.

Un vero e proprio viaggio materico nella cultura della pietra per approfondire la sua storia, l’utilizzo nell’architettura e nell’arte in una grande mostra, che è accompagnata da visite guidate, escursioni, approfondimenti culturali, laboratori, spettacoli.

La mostra, divisa in più sezioni nei due padiglioni su vari percorsi (sala Nathan e sala Sbisà) del Magazzino 26 in Porto Vecchio parte dalla storia e dalla vita imprenditoriale di Gustav Tönnies, nato nel 1814 (anniversario di nascita nel 2024), figlio di un carpentiere navale svedese nella città di Stralsund in Pomerania (Germania). Fu falegname, fabbricante, costruttore, industriale e commerciante, probabilmente il più importante mercante carniolano della seconda metà dell’Ottocento.

Scopo della mostra è presentare la pietra carsica e istriana, che ha avuto un ruolo importante nello sviluppo economico e sociale di una delle regioni più produttive e particolari d’Italia, che sta attraversando un periodo di grande rinascita. L’utilizzo della pietra carsica sta riprendendo importanza, sia nella ricostruzione di edifici preesistenti, sia nell’inserimento di elementi lapidei in nuove costruzioni.

La pietra, come materiale naturale, sta guadagnando nuovamente popolarità. Oltre al suo utilizzo in edilizia, è sempre più apprezzato anche nell’arte.

Nei percorsi espositivi si può apprezzare il suo utilizzo nell’architettura, nell’edilizia, nell’arte e nell’artigianato attraverso fotografie, progetti, plastici, manufatti, installazioni e plastici. Un viaggio che la pietra ha intrapreso nel tempo, approdando in tutto il mondo.

Un ruolo chiave in questo sviluppo ebbe la costruzione della Ferrovia Vienna Sud – Trieste. Con i collegamenti ferroviari e marittimi, Trieste divenne il porto principale del Mediterraneo orientale, che aprì la strada dall’Europa settentrionale e centrale all’Estremo Oriente e all’America in Occidente con collegamenti via Gibilterra e il nuovo Canale di Suez.

Trieste visse il periodo d’oro del suo sviluppo economico. Dopo il 1383, quando passò sotto l’autorità della monarchia asburgica; nel 1719, quando acquisì lo status di porto franco doganale, nel 1849, quando gli fu concesso uno speciale collegamento diretto con Vienna, conobbe uno sviluppo straordinario fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Il numero degli abitanti passò da 60.000 a 240.000 e divenne un centro commerciale e finanziario internazionale.

Lubiana (in Slovenia) esiste dai tempi delle province illiriche all’inizio del XIX secolo. Il Congresso di Lubiana del 1822, con una linea ferroviaria e un collegamento con Vienna e Trieste, acquistò sempre più importanza, e il terremoto del 1895 non fece altro che accelerare il suo ruolo di centro regionale della Carniola.

Il Carso con la sua pietra, estratta in numerose cave locali di superficie, con la nuova ferrovia ha avuto la possibilità di vendere la pietra in tutto il mondo. Ne approfittarono Aurisina e Monrupino che con l’ammodernamento della produzione divennero le cave più grandi della monarchia austro-ungarica. La pietra carsica divenne un “prodotto di moda” di quell’epoca. Anche molti edifici pubblici, parlamenti, teatri d’opera, stazioni ferroviarie, uffici postali, banche, assicurazioni, istituzioni culturali, scuole, ospedali, caserme, chiese ed edifici residenziali contenevano elementi di pietra carsica.

Un ruolo molto importante in questo sviluppo fu svolto da Gustav Tönnies e dai suoi figli, che a partire dalla seconda metà del XIX secolo diedero un contributo significativo e parteciparono alla produzione di materiali da costruzione, allo sviluppo del cantiere, alla produzione di macchine e dispositivi e l’inclusione di questa regione nello sviluppo industriale moderno. Anche allora le singole cave non riuscivano a soddisfare la domanda, per questo motivo si coordinavano tra loro per quanto riguarda le offerte e le successive consegne. La loro storia è raccontata attraverso immagini e racconti all’interno della mostra.

L’utilizzo della pietra carsica sta riprendendo importanza, sia nella ricostruzione di edifici preesistenti, sia nell’inserimento di elementi lapidei in nuove costruzioni.

La pietra, come materiale naturale, sta guadagnando nuovamente popolarità. Oltre al suo utilizzo in edilizia, è sempre più apprezzato anche nell’arte.

 
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