Nell’ambito della collaborazione tra Unioncamere Piemonte e UniCredit per il monitoraggio della situazione economica piemontese, Unioncamere Piemonte diffonde oggi i dati della 210a “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata in collaborazione con gli uffici studi delle Camere di Commercio provinciali. L’indagine è stata condotta nei mesi di aprile e maggio 2024 con riferimento ai dati del periodo gennaio-marzo 2024 e ha coinvolto 1.819 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 95.905 addetti e un valore di fatturato di circa 62 miliardi di euro.
I primi mesi del 2023 sono stati caratterizzati dal perdurare della debolezza della fase ciclica. Secondo le stime preliminari dell’Istat in Italia, infatti, l’attività economica è aumentata modestamente (+0,3%), frenata dalla contrazione del settore manifatturiero non pienamente compensata dalla moderata crescita dei servizi e dall’espansione del turismo.
Estendendo l’osservazione al contesto europeo, emerge che, nel primo trimestre del 2024, la crescita del Pil italiano è stata in linea con quella dell’Eurozona che, dopo due trimestri in leggera flessione, anche grazie ad una parziale ripresa in Germania, ha segnato un +0,3%.
In questo quadro complessivo, anche il settore manifatturiero regionale ha mostrato un prevedibile rallentamento; complessivamente, nel periodo gennaio-marzo 2024, la produzione industriale regionale ha registrato un calo dello 0,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Il Presidente di Unioncamere Piemonte commenta: “L’andamento della produzione industriale piemontese ha purtroppo rallentato anche a causa dell’incertezza del contesto economico internazionale. Come sistema camerale continuiamo a supportare le imprese nel loro percorso di crescita aiutandole con nuovi strumenti come la digitalizzazione e la trasformazione energetica”.
Paola Garibotti, Regional Manager Nord Ovest di UniCredit, aggiunge: “Crediamo nell’eccellenza delle aziende piemontesi e continuiamo a supportarle nei loro piani di sviluppo e consolidamento. Nel primo trimestre del 2024 abbiamo erogato nuovi finanziamenti alla nostra clientela per 296 milioni di euro, di cui 164 alle imprese. Digitalizzazione e radicamento profondo della cultura ESG sono i due obiettivi che le aziende manifatturiere piemontesi devono perseguire per essere sostenibili e restare competitive sul mercato e noi siamo, come sempre, al loro fianco”.
Al debole calo della produzione industriale (-0,4%) si è accompagnato un andamento ancora lievemente positivo sia degli ordini interni (+0,6%) che degli ordini dal mercato estero (+0,4%). Il fatturato complessivo è cresciuto di mezzo punto percentuale rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, grazie alla componente estera che ha realizzato un incremento dell’1,5%. Il grado di utilizzo degli impianti è diminuito di quasi 5 punti, passando dal 67,4% del primo trimestre 2023 al 62,7% nel periodo gennaio-marzo 2024.
A livello settoriale, solo il settore chimico/plastico ha continuato a mostrare un trend espansivo (+2,7%), mentre gli altri settori di specializzazione del manifatturiero regionale hanno registrato stabilità o calo a livello produttivo. Mezzi di trasporto (-0,2%) e legname e mobili (-0,1%) non hanno registrato quasi alcuna variazione della produzione industriale rispetto allo stesso periodo del 2023. Il settore alimentare, con una variazione tendenziale della produzione pari a -0,4%, ha segnato un risultato in linea con la media regionale. Sia l’industria elettrica che quella elettronica e dei metalli hanno registrato una contrazione della produzione dello 0,9%, mentre l’industria meccanica (-1,1%) ha subito un calo di poco più di un punto percentuale. L’andamento più preoccupante riguarda le imprese del tessile e dell’abbigliamento la cui produzione è diminuita del 6,8% rispetto al primo trimestre 2023.
Analizzando il campione di imprese manifatturiere intervistate, dal punto di vista dimensionale, emerge un andamento eterogeneo tra le varie classi. Le microimprese (0-9 addetti) hanno registrato una sostanziale stabilità (-0,2%), le piccole imprese (10-59 addetti) hanno evidenziato un ulteriore aumento della produzione (+0,8%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le imprese di medie dimensioni (50-249 dipendenti) hanno registrato l’incremento più significativo (+1,9%), mentre le grandi aziende (oltre 250 dipendenti) hanno subito una battuta d’arresto significativa (-4,7%).
Nel primo trimestre del 2024 l’andamento delle imprese manifatturiere piemontesi è apparso profondamente eterogeneo a livello territoriale.
Nel periodo gennaio-marzo 2024, l’unica provincia che ha ottenuto una variazione tendenziale significativamente positiva della produzione industriale è stata il Verbano Cusio Ossola che, grazie ad una buona performance delle imprese metalmeccaniche, ha registrato un +2,0%. Debolmente positiva è apparsa la performance delle imprese manifatturiere cuneesi (0,4%), sostenute dal settore alimentare e penalizzate dal tessile/abbigliamento. Sostanzialmente stazionarie rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente le produzioni manifatturiere di Torino (+0,1%) e Novara (+1,0%), entrambe sostenute dalla chimica/plastica. Vercelli, con il settore tessile/abbigliamento in forte calo e quello alimentare e chimico in crescita, ha realizzato un -0,2%. Decisamente più negativo l’andamento delle altre tre province. Asti ha subito un calo dell’1,9%, sintesi del calo segnato dal settore metalmeccanico e della crescita non sufficientemente elevata della produzione di bevande. Alessandria ha registrato una contrazione del 2,4% causata principalmente dal calo della produzione delle industrie alimentare e metalmeccanica. Infine, la battuta d’arresto più decisa, causata dall’andamento del settore tessile, sembra essere quella di Biella (-3,7%).
