Lamezia, gli studenti Rambaldi chiacchierano con Michela Cimmino su ‘lettere d’amore d’oltremare’ – .

Lamezia Terme – “Interrogatevi sui grandi interrogativi dell’esistenza, lasciatevi guidare da quella “scintilla” che ti fa andare oltre la superficie delle cose e che è all’origine di ogni progresso scientifico e tecnologico. Un po’ come tutte le grandi scoperte, tutto parte da eventi apparentemente “banali”. Come trovare una bottiglia su una spiaggia. Parte da questo input la conversazione di alcuni studenti del campus “Rambaldi” di Lamezia Terme con la docente Michela Cimmino, autrice del libro “Lettere d’amore oltre il mare”. Tra il realismo di un’indagine per ripercorrere eventi realmente accaduti, a partire dal ritrovamento di una bottiglia sull’isola di Ponza da parte della figlia dell’autore, e la dinamica del romanzo, la storia raccontata dalla docente intreccia tematiche che spaziano da un’idea di ​L’Europa “che nasce prima da valori e sentimenti e poi diventa Europa politica”, alla cura della madre terra, alla capacità di lasciarsi stupire dalla bellezza di un territorio come quello della Calabria, il cui mare è da sempre crocevia di popoli e culture.

Temi introdotti nel saluto della manager Anna Primavera, a partire dall’elemento della “bottiglia che approda su una spiaggia, un’immagine che ci ricorda l’importanza della comunicazione, che oggi viaggia attraverso i social media. Ieri attraverso un foglio di carta e una bottiglia affidati al mare, oggi attraverso mezzi velocissimi, quello che Agathe ha voluto dire a Leo è lo stesso, ieri come oggi, e mette in discussione i valori più alti e nobili dell’uomo di tutti i tempi” . A dialogare con l’autrice è stata la docente Teresa Sinopoli, rappresentante della mostra “Polo d’autore”, che ha interpellato Michela Cimmino su diversi punti, tra cui l’impatto emotivo di una storia che ha toccato direttamente l’autrice e la sua famiglia, il ruolo della donna , il collegamento tra la realtà della vicenda realmente accaduta nel 2015 tra Acquappesa e la Germania e la trama del romanzo. Per Salvatore D’Elia, che ha curato la postfazione del libro, “alla base di ogni innovazione scientifica e tecnologica c’è sempre un elemento di stupore, la disponibilità a mettersi in discussione. E i protagonisti del libro ne sono tutti commossi curiosità, che è il lievito della conoscenza”. Gli studenti hanno posto diverse domande all’autore, il quale ha sottolineato «il valore di poter consegnare ai giovani quello che io stesso ho subito accettato come consegna: quello di far continuare a vivere ciò che la morte ha spezzato troppo presto. Ho vissuto con gli studenti tutta la mia vita e sono consapevole di come solo tu puoi continuare ad alimentare quella “scintilla” da cui parte questa storia e da cui parte ogni percorso di vita.”

 
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