Chiude “Steam”, la steakhouse di via Mazzini costretta a restituire 15mila euro del contributo ricevuto al Comune – .

Chiude “Steam”, la steakhouse di via Mazzini costretta a restituire 15mila euro del contributo ricevuto al Comune – .
Chiude “Steam”, la steakhouse di via Mazzini costretta a restituire 15mila euro del contributo ricevuto al Comune – .

PORDENONE – Il bando, considerato il ritmo con cui il Comune innova e assiste il mondo del commercio locale, può quasi definirsi “vecchio”. Inteso come superato, convertito in legge. Ma fu un passo importante, perché grazie alle possibilità che offriva, molti commercianti della capitale ricevettero buoni guadagni. C’è chi ha rimodellato gli spazi interni E che ha acquisito una classe energetica. Decine di migliaia di euro a testa, in molti casi. Ma in un caso le cose non sono andate come previsto. È il caso dello “Steam” di via Mazzini, la steakhouse è chiusa oggi i cui proprietari sono costretti a restituire buona parte del contributo a suo tempo ricevuto dal Comune. E in mezzo pesa una svendita di lunga data.

QUELLO CHE È SUCCESSO

Inizialmente c’erano quasi 3,5 milioni di euro a disposizione. Tanta carne al fuoco, per restare in tema. Correndo a prendere una fetta di quella torta, da dicembre 2019 la società “Steam Srls” gestisce anche l’omonimo ristorante di via Mazzini. Nel dettaglio, il pagamento del contributo è stato di poco superiore ai 24mila euro, per la precisione si è fermato a 24.516. Ai sensi del bando, la società beneficiaria era tenuta a mantenere i requisiti oggettivi e soggettivi, nonché la stabilità dell’intervento, per i cinque anni successivi alla data dell’ultima fattura. Quindi fino al 2026, visto che il documento contabile era del 2021. Ma nel 2023 qualcosa si è bloccato: «Poiché non è pervenuta nei termini la dichiarazione relativa all’anno 2023 – si legge nel documento del Comune – in data 6 ottobre 2023 l’ufficio ha disposto un sopralluogo in via Giuseppe Mazzinieffettuato lo scorso 10 ottobre e che ha dato i seguenti risultati: il ristorante è chiuso da mesi e sulla porta d’ingresso c’è un cartello sbiadito che dice chiuso per feriesenza alcuna data. Gli arredi all’interno sono presenti ma all’esterno c’è il totale abbandono e si vede che lo spazio non ospita persone da molto tempo.” L’azienda ha poi inviato la dichiarazione di stabilità, senza però l’attestazione relativa all’“assenza di debiti liquidi ed esigibili verso il Comune di Pordenone, o verso un ente o società da esso dipendente” e quella relativa alla “regolarità degli adempimenti relativi ai il pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali”.

LA PRESA

Il Comune ha poi chiesto chiarimenti. Steam ha dichiarato che completerà la vendita della società entro la fine del 2023, a seguito della quale l’acquirente avrebbe chiesto di subentrare nel conferimento. Poco dopo, però, i proprietari hanno comunicato all’istituto che i termini della vendita erano stati rinviati al febbraio di quest’anno. Arriviamo quindi alla fine dello scorso gennaio, quando la società Steam comunica un altro aggiornamento: spiega ad esempio di non aver più riaperto l’attività dall’estate del 2023, ma illustra anche le complicazioni della vendita, chiedendo un periodo di tempo di dieci giorni. Un controllo effettuato il 5 giugno, tuttavia, non ha rivelato cambiamenti significativi nello stato delle cose. E poi arriviamo alla fine della storia: il Comune, infatti, chiede ora alla società Steam la restituzione dei tre quinti del contributo concesso a fine 2019 in base al bando suburbane. E ciò «a causa dell’interruzione del vincolo di stabilità quinquennale a due anni dalla fine dell’intervento». Nel dettaglio, i proprietari dei locali oggetto di vendita, come già accennato, dovranno restituire al Comune di Pordenone qualcosa come 14.700 euro a fronte dei 24.500 a suo tempo ottenuti. Nel frattempo il ristorante di via Mazzini resta ancora chiuso in attesa di una svolta almeno dal punto di vista della proprietà.

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Il Gazzettino

 
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