caldo e malessere a bordo. «C’era chi urinava nelle bottiglie» – .

caldo e malessere a bordo. «C’era chi urinava nelle bottiglie» – .
caldo e malessere a bordo. «C’era chi urinava nelle bottiglie» – .

Serata da incubo per i passeggeri del freccia Rossa Venezia-Milano di Trenitalia. IL trenoè rimasta bloccato per quattro ore nel bresciano, per una «problema tecnico» e ha avuto anche un’interruzione di energia elettrica. Il convoglio con circa 330 passeggeri è partito da Venezia ieri pomeriggio alle 17, ma ha fatto tappa a Casirate d’Adda poco dopo le 19.

Dopo più di due ore, alle 21.30, Trenitalia ha messo a disposizione una locomotiva di soccorso ma il treno ha continuato a procedere molto lentamente fino a fermarsi nuovamente. Solo alle 23 è arrivato un altro convoglio che ha permesso ai passeggeri di raggiungere Milano intorno a mezzanotte.

L’angoscia del caldo

Il disagio provato dai passeggeri, soprattutto bambini e anziani, è stato estremo perché a causa dell’interruzione della corrente elettrica nelle carrozze non c’era l’aria condizionata e il caldo era in costante aumento. Per rimediare a questo, il personale ha distribuito acqua e snack. Il problema, però, è che quando un Frecciarossa si ferma, le porte restano chiuse senza far passare l’aria, per ragioni di sicurezza.

«Non riuscivamo più a respirare – ha riferito al quotidiano La Repubblica Nicolò C., seduto sull’ultima carrozza del treno – l’aria era viziata e i finestrini erano bloccati come sempre accade sui treni ad alta velocità. Ad un certo punto una signora mi ha quasi svenuto addosso, così ho aperto una delle porte, anche se il controllore mi ha ripetuto che dovevano rimanere tutte chiuse per motivi di sicurezza. Gli altri passeggeri mi hanno applaudito”.

Gravi disagi a bordo

Evidentemente i disagi vissuti a bordo sono stati gravi. «I bambini piangevano, soprattutto dopo che era calato il buio – continua Nicolò nel racconto – e la gente si sentiva svenire perché la temperatura superava i 35°C. L’acqua era razionata, nel senso che ci hanno fornito solo una mini bottiglia da 25 centilitri a testa. In alcuni casi la dignità umana è stata gravemente compromessa: c’erano persone costrette a urinare nelle bottiglie perché i servizi igienici erano inaccessibili”.

Alcuni hanno preso a calci le porte e hanno chiamato la Polfer e i carabinieri, i quali però hanno detto che nessuno poteva intervenire finché qualcuno non fosse stato davvero malato. «Il capotreno ripeteva che il treno sostitutivo stava per partire da Greco, ma da lì a Casirate d’Adda, dove ci avevano fermato, ci sarebbero voluti solo pochi minuti – conclude Nicolò – Invece siamo rimasti lì fino a mezzanotte passata» . Dopo le 23 è arrivato il messaggio che potevano scendere dal treno e i passeggeri sono scesi dai vagoni in fila indiana e hanno utilizzato le torce dei cellulari per illuminarsi per raggiungere il nuovo treno che li avrebbe finalmente portati nel capoluogo lombardo.

I chiarimenti di Trenitalia

Trenitalia ha riferito di aver immediatamente attivato i servizi di soccorso e fornito assistenza ai passeggeri, sia a bordo che in Stazione Centrale di Milano. I vigili del fuoco hanno curato le operazioni di evacuazione del treno e il trasferimento delle persone sul nuovo convoglio.

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