Ex Ilva, gli ucraini di Metinvest in visita allo stabilimento AdI di Taranto – .

Ex Ilva, gli ucraini di Metinvest in visita allo stabilimento AdI di Taranto – .
Ex Ilva, gli ucraini di Metinvest in visita allo stabilimento AdI di Taranto – .

Sono arrivati ​​dall’Ucraina e sono entrati nella fabbrica Acciaierie d’Italial’ex Ilva Di Tarantinosi sono sentiti un po’ a casa.

Perché gli impianti Mariupol delle acciaierie Azovstal, distrutti dai bombardamenti russi, sono per molti aspetti simili a quelli di Taranto. La delegazione di Metinvest presente a Taranto da ieri è meno numerosa, numericamente, di quella di Vulcan Steel e Steel Mont, presenti la settimana scorsa nel settore siderurgico (cinque contro una decina), ma, secondo le prime impressioni che filtrano , si è mostrato più interessato ad una possibile acquisizione dei beni.

La ragione? Metinvest ha a disposizione le materie prime per produrre l’acciaio, ma non ha più gli impianti per produrlo poiché i suoi impianti sono stati messi fuori uso dalla guerra. E quindi se l’operazione ex Ilva andasse a buon fine, Metinvest tornerebbe ad avere una presenza produttiva importante. A ciò si aggiunge la logica di ricostruire una presenza operativa fuori dall’Ucraina, compreso l’investimento di Metinvest a Piombino per un forno elettrico: 2 miliardi di euro e posti di lavoro per circa 1.500 persone. Per questo progetto Metinvest prevede di chiudere la fase preliminare, connessa all’accordo di programma, prima della pausa estiva per poi avviare i lavori entro la fine dell’anno. E proprio riferendosi a Piombino e non nascondendo l’interesse per Taranto, di cui gli ucraini sono ben consapevoli della criticità e complessità, l’amministratore delegato di Metinvest, Yury Ryzhenkov, diceva mesi fa: «Investire adesso in Ucraina è difficile, quindi abbiamo deciso di Partiamo dall’Italia e testiamo il modello. Quindi possiamo estenderlo ad altri siti.

E ancora, secondo l’amministratore delegato di Metinvest, «oggi l’Italia importa oltre 6 milioni di tonnellate di prodotti laminati a caldo all’anno. Ne consegue che c’è un grande bisogno di questo prodotto e anche a Taranto c’è spazio per aumentare la produzione. Il nostro obiettivo primario in questo momento è Piombino. Poi se vediamo un’opportunità a Taranto, perché no? Possiamo guardarci l’un l’altro.”

Era gennaio quando Ryzhenkov pronunciò queste parole in un’intervista al “Corriere della Sera”. Acciaierie d’Italia era nell’anticamera del commissariamento e dell’amministrazione straordinaria, che poi avrà luogo il 20 febbraio, e ora la visita in corso costituisce in un certo senso la continuità di quelle sentenze.

La delegazione arrivata a Taranto ha tra i suoi membri rappresentanti del ramo Mergers and Acquisitions (M&A) che si occupa di acquisizioni e/o fusioni.

Ieri gli ucraini hanno incontrato i commissari di Acciaierie, Fiori, Quaranta e Tabarelli e il direttore generale Saitta, poi hanno visitato i laminatoi e le sporgenze portuali. Oggi vedranno altiforni e acciaierie, dopodiché si sposteranno negli stabilimenti di Genova e Novi Ligure.

Il loro percorso, quindi, è da Sud a Nord, mentre la scorsa settimana gli indiani di Vulcan Steel e Steel Mont hanno percorso il percorso inverso. Un’altra differenza che salta all’occhio è che gli indiani ruotano attorno a Jindal, partecipante alla Vulcan Steel – Steel Mont, a quanto pare, svolgeva solo un ruolo di consulenza -, mentre Metinvest sarebbe più strutturata come azienda.

La delegazione ucraina è considerata di buon livello, composta da persone in grado di riferire al vertice aziendale e di contribuire anche alla decisione finale. Vedendo gli impianti, gli ucraini – secondo impressioni filtrate – avrebbero notato che l’ex Ilva versa sicuramente in pessime condizioni, convenendo però che ciò sia essenzialmente il risultato della mancanza di interventi e manutenzioni della gestione precedente, quando Acciaierie era alimentata da ArcelorMittal.

Non si tratterebbe quindi di impianti obsoleti o da chiudere, ma da rimettere in ordine investendovi perché hanno ancora potenzialità.

Con Metinvest si sono per ora concluse le visite dei potenziali investitori per l’ex Ilva. Non sono previste altre visite, anche se c’è un interesse per Acciaierie anche da parte di Arvedi.

Ieri, intanto, Acciaierie ha nominato il nuovo responsabile della filiera: è Angelo Colucci, che assume il ruolo di manager. Colucci era già in AdI e fu mandato via dall’ex amministratore delegato Lucia Morselli. “Colucci – annuncia AdI – ha sviluppato nel corso della sua carriera molteplici esperienze professionali nel settore della logistica e assumerà la responsabilità della catena di fornitura, garantendone la gestione attraverso tutti i servizi logistici. A Colucci è stato assegnato anche il compito di sovrintendere ai Servizi Marittimi e al polo logistico di Marghera. Con questa operazione Acciaierie d’Italia in as realizza un presidio unitario e specifico sull’intera filiera dei processi relativi a questo settore strategico anche attraverso il governo della relativa programmazione”.

© TUTTI I DIRITTI RISERVATI

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Giornale pugliese

 
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