“Per la prima volta rappresentato dal diritto dall’Emilia-Romagna a Bruxelles” – .

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“Sono stati sei mesi molto intensi e di grande lavoro che ci hanno portato a Bruxelles”. Stefano Cavedagna, 35 anni, bolognese, eletto al Parlamento europeo nella circoscrizione Nord Est con 55mila preferenze, terzo per Fratelli d’Italia dopo il premier Giorgia Meloni (493mila) ed Elena Donazzan (63mila).

Qual è la tua impressione immediata dopo questo lungo viaggio?

È un risultato importante raggiunto da Fratelli d’Italia nel nostro territorio. Avevamo un obiettivo chiaro, quello di avere a Bruxelles per la prima volta nella storia della destra i rappresentanti dell’Emilia Romagna e ci siamo riusciti. È l’obiettivo che ci eravamo prefissati insieme agli amici Galeazzo Bignami, Marco Lisei e ai rappresentanti di tutta la regione con un unico scopo, quello di difendere gli interessi e le rivendicazioni, le imprese, l’agroindustria in Europa, come nessuno realmente fatto.

La vostra idea di green economy è diversa da quella portata avanti dall’Europa

Chiediamo semplicemente che la transizione ecologica non avvenga a spese dei cittadini, quindi non con i fondi europei o comunque evitando che ai cittadini venga chiesto di sborsare soldi e risparmi per una transizione ecologica che è giusta e necessaria, ma che in questi diventa insostenibile.

Qual è la voce specifica dell’Emilia Romagna che Fratelli d’Italia porta con voi a Bruxelles?

Vogliamo rivedere la Direttiva sulle auto elettriche perché nella Motor Valley d’Italia e del mondo che è la nostra Emilia-Romagna avere limitazioni e motori a scoppio non ci sembra sostenibile. Vogliamo tutelare i nostri prodotti locali, che sono quelli considerati più dannosi per l’organismo secondo l’algoritmo Nutriscore. C’è così tanto da fare per la nostra attività, la nostra agroindustria, anche il nostro settore turistico deve essere difeso in Europa.

Fratelli d’Italia è andata bene, ma meno bene del previsto e proporzionalmente meno bene del Pd. È un segnale d’allarme oppure è fisiologico per chi governa?

Fratelli d’Italia ha avuto un incremento di quasi tre punti percentuali, quindi è andata molto bene. Di solito si dice che chi governa è logoro in termini di consenso, ma questo è uno dei pochi casi in cui abbiamo avuto una crescita significativa in quasi due anni di governo. Avevamo già detto che ci bastava un voto in più alle elezioni politiche per essere contenti e soddisfatti del risultato, e invece siamo stati premiati ancora di più.

La preoccupa il rallentamento della Lega?

Il centrodestra tiene e dimostra sul territorio a livello nazionale di essere la prima alternativa in Italia e la migliore proposta politica.

Adesso si apre la partita per le elezioni regionali, dopo che a Bruxelles è arrivato anche il presidente Bonaccini. Cosa farai?

È chiaro che la lezione regionale è diversa da quella delle elezioni europee, ma non possiamo fare a meno di guardare i dati che ci dicono che il centrodestra ha avuto una riconferma importante rispetto ai dati nazionali in questo ambito. Questo ci rende assolutamente competitivi per eventuali future elezioni, anche locali.

Per quanto riguarda il candidato alle regionali in Emilia-Romagna, avete già in mente qualche nome?

Sono valutazioni che verranno fatte a tempo debito. Adesso non abbiamo ancora chiuso le urne per le amministrative e non abbiamo ancora i conteggi finali delle elezioni europee, mi sembra prematuro.

 
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