la forza dei piccoli comuni, la debolezza del Paese – .

Per fortuna in Italia ci sono i Comuni, soprattutto quelli piccoli. Si potrebbe pensare di sì, vista la situazione di rinnovabili in Italia: Le tecnologie FER sono presenti in 7891 comuni su 7896. In molte amministrazioni piccole o piccolissime si registrano i numeri più interessanti di sviluppo di kW da rinnovabili per abitante.

10 anni di Comuni Rinnovabili

la transizione energetica passa, in parte, anche per i borghi italiani. Prendiamo il fotovoltaico: nel 2005 erano solo 74 i comuni dotati di impianto; solo quattro anni dopo erano saliti a 6311 per arrivare oggi a 7860.

Legambiente, nella nuova edizione di Comuni Rinnovabili, mette in luce un’Italia dai due volti: da un lato la crescita dei Comuni dove sono presenti impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici, geotermici o bioenergetici. Nel confronto tra il 2022 e il 2023 sono 560. D’altro canto ci sono la mancanza di installazioni che mettono in dubbio gli obiettivi. Anche se dentro Nel 2023 si registreranno 5,79 GW di nuova creazioneper una potenza complessiva di 66,2 GW e un incremento del 9,6% rispetto all’anno precedente, avvicinandoci – dopo oltre 10 anni – ai numeri del 2012, rischiamo di centrare i target di installazione significativamente indietro rispetto al 2030.

Le rinnovabili crescono in Italia, ma la mancanza di autorizzazioni mette a rischio gli obiettivi al 2030

Il rapporto di Legambiente evidenzia una situazione in chiaroscuro delle rinnovabili in Italia: è vero che lo scorso anno si sono registrati quasi 6 GW di nuova creazione, ma è anche opportuno ricordare – come ha fatto la stessa associazione ambientalista, non più tardi dello scorso febbraio – che sono stati 1.376 progetti grandi sistemi in attesa di valutazione.

Sono 34 i GW di installazioni mancate tra il 2020 e il 2023, pari a una produzione elettrica di almeno 63 TWh: si tratta del 20% dell’intero fabbisogno elettrico annuo dell’Italia. Sono proprio queste situazioni bloccanti che rischiano di farci deragliare dagli obiettivi fissati per il 2030.

“Sulla base della media delle installazioni degli ultimi tre anni, raggiungere l’85% degli obiettivi fissati al 2030 nel 2040 e il 100% solo nel 2046, con 16 anni dopo il 2030“, si legge nel documento.

Fonti rinnovabili: importante leva occupazionale. Sono necessari investimenti

Il confronto con gli altri Paesi europei rende ancora più impietoso lo stato di sostanziale inerzia dell’Italia: così il nostro Paese, se si considera il parametro dei kiloWatt per abitante, è passato dalla quinta all’undicesima posizione in Europa. È un vero peccato perché, oltre alla produzione di energia, le rinnovabili sono anche un motore di occupazione. L’Italia è il secondo Paese in Europa per lavoratori attivi nel settore: degli oltre 1,3 milioni di posti di lavoro nel continente, il Bel Paese ne conta più di 198mila, pari al 15,2% del totale.

Servono investimenti: per raggiungere gli obiettivi climatici fissati in sei anni, Italia dovrebbe investire tra i 15 ed i 18 miliardi di euro. È un dato “certamente importante ma non impossibile”, rileva Legambiente. se si considera che, solo nel 2022, lo sono spesi oltre 52,2 miliardi di euro Fra sussidi per i combustibili fossili E decreti urgenti che riguardava solo il settore energetico.

Nuove installazioni in tutta Italia, i record e gli obiettivi delle regioni

Per quanto riguarda le nuove installazioni di impianti rinnovabili in Italia, si possono notare in tutte le regioni, a partire dalla Lombardia con 1418 MW, di cui 804 MW solo da fotovoltaico. La tecnologia solare rappresenta la tecnologia che ha maggiormente contribuito all’incremento delle energie rinnovabili.

Per quanto riguarda ilenergia eolicaLa Puglia è la regione leader, con 106 MW di nuova potenza installata al 2023, mentre peridroelettrico Il Piemonte è primo per nuove installazioni (8,73 MW).

Per quanto riguarda il bioenergiaancora una volta la Lombardia ha registrato il miglior risultato in termini di nuova potenza installata: lo scorso anno raggiunse gli 8,74 MW.

Se da un lato si evidenziano progressi, sul fronte degli obiettivi regionali c’è ancora molto da fare: Valle d’Aosta a parte, tutte le regioni hanno ancora ampi margini di crescita.

Comuni rinnovabili in Italia: l’esempio dei piccoli comuni

Ciò che emerge dal rapporto, considerando le diverse fonti rinnovabili, è il dinamismo dell’azione fornita dai Comuni, soprattutto quelli piccoli. Ciò è già evidente osservando il settore alimentare fotovoltaico: considerando le varie tipologie di impianti compaiono sempre le prime dieci posizioni Piccole amministrazioni comunaliin cui gli impianti a terra fanno la differenza.

Lo si vede, ad esempio, nel caso di Montalto di Castro, comune in provincia di Viterbo, con 8.725 abitanti e 242,2 MW di potenza installata al 2023, ovvero 27,76 kW per abitante. Se si considera il rapporto kW/abitante, i numeri più significativi si registrano nei comuni fino a 5mila abitanti.

Nella top ten nazionale, otto località su dieci hanno ben meno di mille abitanti: significativo il caso di Giave (Sassari), comune di 484 abitanti, 23 MW di potenza installata e un rapporto di 46,9 kW per abitante, che colloca esso al secondo posto. località, o ancora più Gifflenga (Biella) con 101 abitanti e 2MW di potenza assoluta, pari a 21,44 kW per abitante.

Per quanto riguarda ilenergia eolicamostrando una crescita debole (487 MW di potenza installata), si sono verificati nel 2023 101 nuovi impianti in 61 Comuni. nelle prime dieci posizioni “troviamo solo Amministrazioni fino a 5mila abitanti e tra queste solo due Comuni hanno una popolazione residente superiore ai mille abitanti”.

Significativi, a questo proposito, i numeri espressi dal Comune di Monteferrante (Chieti) che con i suoi 106 abitanti e 92,1 MW di potenza installata, registra un valore di 868,9 kW per abitante, e Celle San Vito (Foggia) con 485 kW/ abitante.

13 buone pratiche: dal teatro fotovoltaico al sistema solare al posto del nucleare

Il rapporto di Legambiente, inoltre, evidenzia e illustra 13 buone pratiche, in termini non solo di impianti, ma anche di benefici per il territorio o di modelli virtuosi.

Tra questi segnaliamo il Teatro Alighieri di Ravenna, il primo Teatro Tradizionale alimentato da energia solare per un quarto del suo consumo energetico. Sono 156 pannelli con potenza nominale di 320 Wp, di colore rosso, in accordo con la Soprintendenza, per consentirne l’integrazione con le tegole storiche del teatro.

Trino (Vercelli) è ricordata per la sua centrale nucleare attiva dal 1965 al 1987. Sul terreno dell’ex centrale nucleare Enel Green Power sta costruendo la il più grande parco solare del Nord Italia, composto da circa 160mila moduli fotovoltaici bifacciali in grado di generare circa 87 MW. L’impianto fotovoltaico sarà accoppiato ad un sistema di accumulo energetico con batterie agli ioni di litio da 25 MW. Come ricorda Legambiente, la realizzazione dell’impianto ha visto il coinvolgimento della popolazione: per favorire la partecipazione attiva e concreta delle comunità locali allo sviluppo delle energie rinnovabili è nato il progetto Scelta Rinnovabile.

Un’altra buona pratica da menzionare è laImpianto di biometano En Ergon a Ostra (Ancona), in grado di trasformare ogni anno 32.500 tonnellate di rifiuti organici in 3 milioni di metri cubi di biometano che vengono immessi nella rete Snam. Oltre alla produzione di biometano, l’impianto è in grado di sfruttare anche i sottoprodotti del processo, come il digestato, ottimo fertilizzante.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Importanti novità per il team SSD Marsala – BlogSicilia – .
NEXT Team Altamura, a Moussa Manè del Bari piace la corsia destra: la situazione – .