Bongiorno (FdI) vicesindaco. Civica, in corsa anche Bravi. Il nodo Mezzacapo-Cintorino – .

Bongiorno (FdI) vicesindaco. Civica, in corsa anche Bravi. Il nodo Mezzacapo-Cintorino – .
Bongiorno (FdI) vicesindaco. Civica, in corsa anche Bravi. Il nodo Mezzacapo-Cintorino – .

Forlì, 12 giugno 2024 – “Non potremo prenderci troppo tempo, ma non potremo nemmeno avere fretta. Da arrivato non abbiamo ancora parlato”, assicura il sindaco Gian Luca Zattini all’indomani della vittoria del primo turno. Con quali criteri? “Le preferenze conteranno. Alcuni consiglieri eletti hanno anche le competenze giuste per entrare a far parte del consiglio. Non escludo però la pesca anche fuori dal Consiglio. Ma ai numeri dovremo pensare insieme alla coalizione”.

A sinistra, Vincenzo Bongiorno: 44 anni, coordinatore forlivese del partito di Giorgia Meloni, era capolista; Kevin Bravi (Forlì Cambia), imprenditore 37enne, è stato presidente dei giovani di Confindustria. Potrebbe avere al centro la delegazione; Daniele Mezzacapo (Lega), 44 anni, vicesindaco uscente con delega all’Urbanistica, sicurezza e sport; Andrea Cintorino (Lega), 33 anni, consigliere uscente al Centro storico; Giuseppe Petetta (Forza Italia), 61 anni, assessore uscente all’Ambiente e alle Strade

Nella sua ultima intervista prima del voto, a Carlino, ha aggiunto un altro criterio: «Non mi lascio dare piatti preconfezionati dalle parti”. La prima questione, in ogni caso, è quanti seggi e chi rappresenterà. Il consiglio uscente era composto da nove consiglieri: di questi, almeno quattro donne. Una di queste è (e sarà) la più evidente delle conferme: Paola Casarà , circa 1250 voti, il più votato di sempre. Fonti vicine all’amministrazione dicono che lei vorrebbe mantenere i mandati per l’istruzione e le attività produttive, che non ha voluto modificare nemmeno in occasione del rimpasto dell’autunno 2022. Sarà lei il vicesindaco? No. Per certi versi la componente civica è già rappresentata ai massimi livelli dallo stesso Zattini. E quel posto, negli accordi presi il giorno prima, era già ‘opzionato’: toccherà a lui Vincenzo Bongiorno , giornalista 44enne, ex presidente (ha dovuto dimettersi prima di candidarsi) della Mobilità Integrata di Forlì, che nel 1999 era il più giovane consigliere comunale del dopoguerra, appena 19enne. Bongiorno è anche il coordinatore comunale di Fratelli d’Italia, primo partito della coalizione con il 19%: lui stesso ha confermato le aspettative ottenendo come leader 624 preferenze. Cattolico, è vicino a Comunione e Liberazione.

Di proposito di numeri: quanti incarichi consiliari andranno a Civica? E a Fratelli d’Italia? Salendo dal 10,8 al 14,5%, è ovvio che ci sarà almeno un altro consigliere: il nome caldo è quello di Kevin Ben fatto , 325 voti, il secondo dopo Casara, 37enne imprenditore nel settore della moda, già presidente dei giovani di Confindustria. Secondo indiscrezioni gli potrebbe essere affidata la responsabilità del centro storico. Altri nomi in circolazione: Matteo Leucci allo sport (è insegnante e gestore del centro sportivo Buscherini di via Orceoli); Simone Valmori presidente dell’istituto interreligioso diocesano di Bertinoro, vicino a Comunione e Liberazione, è anche uno scrittore: non era sulla lista ma potrebbe essere un nome commerciabile per la cultura.

Nella festa di Giorgia Meloni sembra un nome autorevole Marco Catalano , consigliere uscente, con una delega (quella del Pnrr) alla quale Zattini dà assoluta priorità e che potrebbe necessitare di continuità. Con 454 voti l’avvocato ha superato la prova elettorale.

Se tra probabilmente sono compresi i punti fermi del concilio Vittorio Cicognani (Bilancio e lavori pubblici, fedelissimo di Zattini fin dal Comune di Meldola; non era candidato in nessuna lista) e Giuseppe Petetta (ambiente; è il secondo più votato in Forza Italia), resta da decifrare cosa accadrà in Lega. Rispetto alle elezioni europee, la Lega Nord ha superato Forza Italia; confermato tramite preferenze i due consiglieri uscenti in consiglio Daniele Mezzacapo E Andrea Cintorino , hanno votato “in tandem”, 459 per lui, 458 per lei. Addetti ai lavori prevedono che al tavolo si siederà il segretario romagnolo Jacopo Morrone, al quale Zattini deve la sua prima candidatura, chiedendo due seggi, per entrambi. I numeri ottenuti individualmente – 1 carta differenza – sono di tutto rispetto; ma è probabile che qualcuno faccia notare che la Lega confermerebbe la stessa squadra di quando, 5 anni fa, aveva il 24%, quasi il triplo di quello di oggi. E poi, a quel punto, anche Forza Italia (3 consiglieri comunali come la Lega) potrebbe avanzare le proprie istanze. Quindi un solo consigliere? Tra gli alleati c’è chi vedrebbe meglio Massimiliano Pompignoli (309). Tra qualche mese, però, il consigliere regionale potrebbe ricandidarsi in Emilia-Romagna. Le deleghe però vanno tutte valutate.

Un altro tema : detto che l’assessore Maria Pia Baroni (anche lei fedelissima di Zattini; delegata al personale) si è già dichiarata fuori, cosa succederà dopo? Valerio Melandri ? Nel 2019 il sindaco lo chiamò all’ultimo minuto. Anche lui ha tanti progetti sul tavolo. Zattini dovrà però tenere conto delle richieste dei partiti. Dietro l’assessore alla Cultura non c’è nessun partito (a parte una simpatia ormai scomparsa per la Lega, della quale del resto non fa parte). Se dovesse restare fuori dallo Zattini bis, la delega alla cultura potrebbe andare a Vincenzo Bongiorno.

Scorso sede calda: chi sarà il presidente del consiglio comunale? Quello in uscita, Alessandra Ascari Raccagni , andrebbe inserito nella pattuglia Civica se in giunta ci saranno Casara e Bravi (o Leucci). Altri nomi: già nel 2019 si parlava di Marco Catalano, se non andasse in consiglio; in alternativa FdI potrebbe proporre un nome di lunga militanza politica come Fabrizio Ragni .

 
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