«Il centrodestra continuerà a crescere nel riminese. Ma smettila di lanciarti con il paracadute” – .

«Il centrodestra continuerà a crescere nel riminese. Ma smettila di lanciarti con il paracadute” – .
«Il centrodestra continuerà a crescere nel riminese. Ma smettila di lanciarti con il paracadute” – .

Filippo Giorgetti ha fatto il bis a Bellaria Igea Marina. Dove vinse in maniera schiacciante, regalando il giro ai tre avversari in lizza. Letteralmente a doppiare il secondo posto, Ugo Baldassarri del centrosinistra. E vincendo tre volte i voti del terzo, Gianni Giovanardi, figura civica di centrodestra, sostenuto dall’ex sindaco Enzo Ceccarelli.

Qual è la ricetta vincitrice? Soprattutto, il ‘modello Bellaria’ è esportabile in vista delle regionali e delle prossime elezioni comunali nel riminese?

«Intanto va sottolineato che a Bellaria c’è un clima politico e amministrativo che il centrodestra ha consolidato negli anni».

Ricetta?

“Non ho ricette da suggerire.”

Fate uno sforzo… Tra l’altro nella vostra città Forza Italia, il vostro partito, ha vinto il 4% in più alle elezioni comunali che alle europee, che erano già il doppio dei voti provinciali…

«Io dico che per le elezioni comunali ci vuole molta adesione e appartenenza al territorio, all’identità della propria comunità, più che appartenenza politica».

Insomma, si torna ‘paracadutati’?

“La logica di imporre candidati ‘esterni’ non paga. La politica non si può inventare. E questi non sono più i tempi per i professionisti della politica. Abbiamo bisogno di professionisti, ma nel loro specifico ambito di impiego: nel settore militare come il coordinatore provinciale di Forza Italia o quello di Fratelli d’Italia, oppure nel volontariato, nel terzo settore o altro. Non serve qualcuno che sia stato consigliere comunale per tutta la vita”.

Ma la schiacciante vittoria di Filippo Sacchetti a Santarcangelo sembra andare in tutt’altra direzione…

“Santarcangelo è un caso particolare. Inoltre qui l’elettorato di centrosinistra è più abituato a questo tipo di modello. L’elettorato del centrodestra invece radiografa il proprio candidato. I modelli di riferimento sono profondamente diversi”.

Lei ha conquistato voti anche nel centrosinistra, radendo al suolo ciò che restava del centrosinistra nella città di Panzini.

“C’è anche lì una fetta di elettorato ‘mobile’. Ciò che conta è convincere le persone che sai gestire, mettendo in fila, se sei al secondo mandato come nel mio caso, le cose fatte, così come quelle da portare a compimento”.

Torniamo alla ricetta: il candidato ideale per il centrodestra nei Comuni dovrebbe essere un civico o un politico?

“Entrambe le cifre vanno bene. L’importante è la conoscenza della città, il fatto di avere a cuore la comunità che intendiamo gestire. Dimostrato con impegno personale e scelte di vita”.

Un pronostico per le elezioni regionali del prossimo autunno?

“Viviamo in una fase politica molto fluida. È davvero difficile fare previsioni. Dico che ho fiducia che il centrodestra cresca, che sia stata intrapresa la strada giusta. Poi sarei cauto sul fatto che questo si traduca immediatamente in un risultato politico” .

 
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