Marche, è già tempo di Regionali. Ricci lancia la sfida dem. Ping pong avvelenato con FdI – .

Marche, è già tempo di Regionali. Ricci lancia la sfida dem. Ping pong avvelenato con FdI – .
Marche, è già tempo di Regionali. Ricci lancia la sfida dem. Ping pong avvelenato con FdI – .

Caporaletti

La meta è Strasburgo, l’orizzonte sono le Marche. Il tema (almeno ufficialmente) è la conquista della poltrona di eurodeputato, lo svolgimento delle elezioni regionali del 2025 e il (difficile) rapporto con parte del Partito Democratico. Figuriamoci se sarebbe potuto andare diversamente con un pesante mutuo di 104mila preferenze, 52mila solo nelle Marche, dove ha votato per lui un elettore Dem su tre. Il giorno dopo, da primatista, Matteo Ricci parla da uomo forte dei Dem (chi può dargli torto?), quasi da candidato in pectore, poi rilancia la sfida per la Regione a Francesco Acquaroli – “e questa volta non scappate e non fatevi sostituire dall’ennesimo tutore (leggi Ciccioli, ndr)” -, sapendo che in casa dovranno prima guardarsi dagli inciampi. Pesaro qui. La risposta arriva da più o meno un centinaio di chilometri, ad Ancona, dove il governatore partecipa alla conferenza stampa di Carlo Ciccioli, l’altro eurodeputato marchigiano eletto nelle fila di Fratelli d’Italia, che da psichiatra (già direttore sanitario dell’Ospedale Ospedale di Ancona) Dedicò subito a Ricci un “profilo della personalità psichiatrica, isterica e istrionica”. “Ha senso perché essendoci disturbi di personalità alta, media e bassa – dice Ciccioli – lui ha una personalità bassa, quindi ha una buona capacità di adattamento”. Parlando di politica.

Intanto Acquaroli raccoglie la sfida e raffredda gli ardori in casa dei dem. “Il sindaco Ricci? Un grande risultato personale, ma il Pd non ha sfondato, la verità è questa e lo dicono le percentuali – taglia corto –. Né voglio parlare da qui in poi di chi sarà il mio concorrente, non ci interessa. Noi siamo e rimarremo concentrati nel continuare a dare alle Marche le risposte che mancano da troppi anni, dalle infrastrutture all’economia, fino alle tante riforme che stiamo attuando”. La campagna elettorale è già nell’aria e siamo solo all’antipasto. Ma prima ancora dei sassolini, i conti dentro e fuori il partito, fino alle elezioni europee.

«Avere tre candidati marchigiani è stato un grosso errore», puntualizza Ricci. Anzi, un “dispetto fattomi”. «Non per i candidati, tutti stimabili», ma «una regione piccola come le Marche non può avere tre candidati. Se ne avessimo già avuti due, come eravamo d’accordo, oggi forse Alessia (Morani, ndr) sarebbe con me al Parlamento Europeo”. Il convitato di pietra questa volta non è il governatore di FdI, ma la segretaria regionale del Pd, Chantal Bomprezzi, che non c’è alla conferenza stampa di Ricci, e non la nomina, e con lei la maggioranza interna al partito. Almeno quello del congresso. “Basta prese in giro, basta personalismi. Voglio dare una mano generosa alla segretaria che ha vinto le primarie, ma ha bisogno di aiuto». Poi le elezioni, ma non quelle europee. “È un errore non capire che dovevamo polarizzare la partita politica tra noi e Acquaroli, l’ho sfidato perché faceva comodo al Pd, come ha fatto Schlein con la Meloni, e rinnovo la sfida”. La sfida è lanciata e «quando lo sarà individueremo la candidatura più forte, autorevole e competitiva». Intanto ce n’è già uno.

Ma se Ricci ha i numeri dalla sua, Acquaroli non manca, a partire dal 32,9% ottenuto da Fratelli d’Italia nelle Marche alle elezioni europee, “il sondaggio più veritiero che potrebbe essere commissionato a quindici mesi dalle regionali” sull’attività del Consiglio regionale e del governo. “I cittadini – avverte il governatore – hanno dato una risposta secondo me inequivocabile e la coalizione di centrodestra ha ottenuto un risultato che conferma quello del 2020 alle regionali (vinte sul Pd, ndr) e migliora molto il risultato delle politiche (ha vinto il Pd, ndr). Quindi è una coalizione sana, che riunisce anche molte riforme che stiamo attuando”. Come a dire: attento Ricci, sbagli i numeri. “E sbaglia anche il calendario, si pone il problema delle regionali che ci saranno l’anno prossimo – sostiene Ciccioli, che lancia finalmente la palla in tribuna –. Dove Ricci comanda dà la linea, dove invece deve fare accordi fa un gran pasticcio, perché potrà creare scompiglio all’interno del Pd, perché alla fine il Pd sta morendo di conflitti interni”. Amen.

 
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