LA VITTORIA DELLA DESTRA ALZA IL CONFLITTO – .

LA VITTORIA DELLA DESTRA ALZA IL CONFLITTO – .
LA VITTORIA DELLA DESTRA ALZA IL CONFLITTO – .

Dario Gedolaro

Dopo c’è brutto tempo Elezioni europee. Il successo delle forze politiche di destra, soprattutto in Francia e Germania, e del centrodestra in Italia ha creato allarme negli ambienti di sinistra. Quanto accaduto in Francia e Germania è stato definito un’“onda nera”, accusando addirittura la volontà espressa dagli elettori, considerati una sorta di “popolo bue” (senza però chiedersi perché ciò sia avvenuto).

In Italia le opposizioni hanno evocato ancora una volta il ritorno dello squadrismo fascista, alzando il livello della conflittualità. In Parlamento si è preso spunto dalla discussione sui disegni di legge sulle cosiddette autonomie differenziate e sulla premiership per agitare lo spettro di pericoli per la democrazia e l’unità del Paese: ci sono stati drammi (bandiere italiane sventolate, urla e canti) e una rissa vergognosa UN Montecitorio. Peccato che solo due anni fa, a Conferenza delle Regioniil presidente del Partito Democratico, Stefano Bonaccininella sua veste di presidente dell’Emilia Romagna aveva dichiarato: “L’autonomia differenziata è un’opportunità prevista dalla nostra Costituzione che vogliamo cogliere”. Come purtroppo spesso accade, la faziosità partitica prevale sulla coerenza.

Non solo, visto che il nostro Paese organizza l’ G7la stampa che la sinistra un tempo definiva spregiativamente “proprietaria” e che oggi è invece diventata “democratica” ha già provato a trovare qualche casus belli che metterebbe in cattiva luce il governo: “Nella bozza di risoluzione manca la parola aborto” , è stata l’accusa mossa Giorgia Melonisupponendo che sia stata lei a rimuoverlo.

Prima ancora di sapere come andrà a finire Vertice del G7 e per conoscere il testo completo della risoluzione finale c’è grande scalpore. Passano naturalmente in secondo piano le ben più rilevanti e spinose questioni geopolitiche all’ordine del giorno: dalla guerra tra Ucraina e Russia, alle tensioni in Medio Oriente, allo strapotere economico della Cina, agli aiuti ai Paesi più poveri, alla transizione verde, al planetario dei migranti, ecc. ecc…

Marchio del G7

Insomma, l’isteria sta prendendo il posto della sana competizione politica e traspaiono le parole del segretario del Pd, Elly Schlein: “Non possiamo fare nulla per un primo ministro donna che non difende i diritti di tutte le altre donne in questo paese. Una vergogna nazionale, dovrebbero chiedere scusa al Paese”.

“La prima cosa da fare è una pulizia semantica”, scrive Alessandro Trocino sul Corriere della Sera, che sottolinea la forzatura dell’opposizione per quanto accaduto a Montecitorio, tirando fuori anche il delitto Matteotti, come ha fatto anche in questo caso Elly Schlein: “È eccessivo e fazioso coinvolgere Matteotti per un fatto quasi insignificante. Siamo lontani anni luce, per fortuna, da quegli eventi. Ma questo non significa che non dobbiamo preoccuparci e che non dobbiamo denunciare l’accaduto con parole chiare”.. Secondo Trocino: “Per ripristinare un buon clima e riportare la politica laddove si è scatenato il selvaggio West, occorre quindi rimettere un po’ di ordine nelle parole. Ammettere nervosismo e comportamenti scorretti e non negarli o rivendicarli (come hanno tentato di fare alcuni esponenti del centrodestra, ndr)”.

Arroganza, prepotenza e disprezzo per i risultati elettorali sono fattori destabilizzanti in una democrazia e rendono gli elettori sempre più scettici sull’utilità di andare a votare (l’ultima consultazione per le elezioni europee ha toccato il minimo storico del 49,69% dei partecipanti) ). La storia non insegna nulla. In passato queste tensioni hanno portato alle dittature fasciste e naziste in Europa, più recentemente all’assalto al Campidoglio negli Stati Uniti d’America.

Beppe Grillo è stato l’ultimo “cattivo maestro”, che ha fatto ricorso a qualsiasi linguaggio volgare e insulto per ottenere voti per il suo movimento. Nel suo “Giornata Vaffa” (dove vaffa era l’abbreviazione di una parolaccia) diceva di tutto, usando parole come “larve, zombie, morti, ladri, facce di bronzo, facce di merda, facce di impuniti”. E ancora “parassiti, pidocchi, sanguisughe, zecche… virus che si spacciano per medicinali miracolosi”. L’allora Capo dello Stato, Giorgio Napolitanoveniva definita dispregiativamente “la mummia”, Berlusconi “psiconario”. Ha toccato il fondo con il Premio Nobel Rita Levi Montalcini, definito “vecchio putt…”. Lei non lo perdonò e Grillo dovette saldare una pena.

Se la sinistra pensa di emularlo, fate attenzione; come ha detto lo storico leader socialista Pietro Nenni: “Gareggiando per essere puro, troverai sempre qualcuno più puro che ti purgherà”. Da parte sua, la maggioranza deve tenere presente che l’avversario, non potendo per ora insidiarla alle urne, cerca di farlo suonando la grancassa con i suoi sostenitori mass-mediatici (e ne ha più che a sufficienza) ) e organizzando tumulti nelle aule parlamentari. Quindi abbiate i nervi saldi e pedalate, altrimenti non avrà lunga vita.

ELEZIONI EUROPEE: CHI VINCE, CHI PERDE E CHI SI SUICIDA

 
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