Rapporto statistico nazionale “La povertà in Italia”

Rapporto statistico nazionale “La povertà in Italia”
Rapporto statistico nazionale “La povertà in Italia”
Presentazione del Rapporto. Da sinistra: Walter Nanni, Ufficio Studi Caritas Italiana; Marco Damilano, giornalista; mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, presidente Caritas Italiana; don Marco Pagniello, direttore della Caritas Italiana; Federica De Lauso, Ufficio studi Caritas Italiana.

Cresce il numero delle persone accompagnate e aiutate dalla Caritas diocesana. IL Rapporto statistico nazionale 2024 della Caritas Italiana “La povertà in Italia” valorizza i dati di 3.124 centri e servizi di ascolto della Caritas diocesana, dislocati in 206 diocesi di tutte le regioni italiane. Questi sono solo quelli “informatizzati”: sono molti di più i servizi e le opere sui territori. Ne emerge una fotografia drammatica che chiede l’impegno di tutti. Quelli presentati non sono solo “numeri”, ma soprattutto 269.689 “facce”. Persone che rappresentano altrettante famiglie, dato che la presa in carico risponde sempre alle esigenze dell’intero nucleo familiare.

Tre i focus del Rapporto: FAMIGLIE POVERE CON BAMBINI 0-3 ANNI (con Save The Children) | PERSONE SENZA FISSA DIMORA | ANZIANI VULNERABILI

:: Rapporto completo

:: Scheda di sintesi

:: Comunicato stampa del 19 giugno 2024

«Questo secondo rapporto statistico si colloca in un momento particolare, segnato da eventi che toccano le nostre comunità. Da un lato, le crisi internazionali che influenzano pesantemente le relazioni tra i Paesi e lo sviluppo di percorsi di pace; dall’altro, l’incessante aumento della povertà e la forte incidenza di situazioni di rischio e vulnerabilità. Di fronte a questi scenari, la Chiesa continua a sognare e ad affermare un umanesimo autentico, dove ogni essere umano possa realizzare pienamente se stesso, vivendo in un mondo più giusto e dignitoso”, sottolinea il direttore della Caritas Italiana, don Marco Pagniello.


In termini di risposte, le azioni della rete Caritas sono state numerose e diversificate. Tra gli interventi, il 73,7% ha riguardato la fornitura di beni e servizi materiali (distribuzione di alimenti, accesso a mense/negozi, docce, ecc.); 8,9% accoglienza, a lungo o breve termine; 7,3% attività di ascolto; 5,2% sostegno sociale; 1,7% interventi sanitari.


«È compito statutario della Caritas Italiana – ricorda l’ presidente della Caritas Italiana, mons. Carlo RobertoMaria Redaelli – realizzare studi e ricerche sui bisogni delle persone, per contribuire a scoprirne le cause, per predisporre piani di intervento, soprattutto in una prospettiva di prevenzione. Questo è l’intento del Rapporto che presentiamo. Una raccolta dati che è stata portata avanti grazie all’impegno degli operatori e dei volontari dei nostri centri di ascolto e con la collaborazione delle persone in difficoltà che ci hanno raccontato la loro situazione”.

Aggiornato il 19 giugno 2024

 
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