Drammatica svolta per il cantiere del viadotto Maresca, chiuso dal 18 settembre 2018. Dopo infinite polemiche, assemblee di paese, assemblee pubbliche, vignette, escursioni, gite in famiglia sulla neve, gite in bicicletta e un concorso fotografico, la Provincia di Pistoia ha annunciato ieri che: “Il ponte Maresca è prossimo alla riapertura. Al fine di rendere sicuro il viadotto sono stati ordinati gli elementi finali delle barriere di protezione (guardrail) – già installati – che dovranno rispondere a specifici requisiti. Una volta posizionati e testati, il ponte potrà riaprire a tutti i veicoli. La data di riapertura è stimata per lunedì 22 luglio”. In paese il sentimento è ovviamente di incredulità, ma citando ricordi cinematografici di un James Bond d’epoca: “Mai dire mai”. Da qualche giorno, infatti, sono molte le persone che attraversano il ponte osservando l’ultimazione degli ultimi lavori, forse a causa della lunga astinenza, la voglia di attraversare il viadotto in lungo e in largo è diventata troppo forte per arrendersi, così, anche se illegalmente, il “giro del ponte” ha attirato un discreto numero di visitatori. Il viadotto costruito mezzo secolo fa è stato segnalato all’attenzione dell’amministrazione provinciale nel settembre 2018 e chiuso al traffico, prima ad unica corsia, poi totalmente, poi ancora a corsia e infine completamente. Il ponte è stato sottoposto a carotaggi da parte dell’Università di Pisa e in tutta questa situazione piuttosto confusa i lavori si sono trascinati fino ad oggi. Adesso sembra che si sia arrivati ad una conclusione positiva, anche se pagata a caro prezzo da un Paese che ha subito una drastica riduzione della propria capacità di attrazione e che ne avrà ancora per un altro mese. In totale 58 mesi che non si possono spiegare. Allo stesso tempo, si dice che Cristoforo Colombo abbia scoperto l’America una ventina di volte.
Andrea Nannini
