“Lascialo stare, lo amo.” Ma era minacciata dall’uomo – .

“Lascialo stare, lo amo.” Ma era minacciata dall’uomo – .
“Lascialo stare, lo amo.” Ma era minacciata dall’uomo – .

PADOVA – “Lasciatelo stare, non voglio denunciarlo, gli voglio bene”. Una voce sussurrò al telefono, rotta dalle lacrime. Era quello di una donna di cinquant’anni che sabato ha chiamato un agente di polizia della Squadra Mobile di Padova, lo stesso a cui un mese fa aveva raccontato il calvario di violenze e soprusi che subiva fin dall’età di 74 anni. marito di un anno. In quella telefonata, però, l’agente aveva captato l’ennesimo disperato grido di aiuto e aveva avviato l’intervento che aveva portato l’anziano in carcere. La donna era stata picchiata per l’ennesima volta e il marito, nonostante le avesse rotto una costola, le aveva ordinato di chiamare la polizia e convincere gli inquirenti a non proseguire le indagini sui suoi abusi.

LO SFONDO

Il 74enne era (ed è tuttora) già sotto inchiesta da quando, un mese fa, ha ricevuto un avvertimento dal questore. Quel giorno la polizia era intervenuta su richiesta di alcuni passanti che avevano soccorso la donna, fuggita in strada dopo che il marito l’aveva picchiata in casa e minacciata con un coltello, strappandole il cellulare quando aveva provato a chiedere aiuto. Del fatto era stata informata la Procura e la vittima era stata interrogata a lungo dagli inquirenti che, attraverso le sue parole disperate, avevano iniziato a ricostruire quella che sta emergendo come una lunga scia di maltrattamenti.

L’ALLARME

Il 74enne era stato infatti ammonito (un provvedimento che gli intimava di cessare immediatamente ogni comportamento violento, ndr) ma il suo comportamento nei confronti della moglie sarebbe stato tutt’altro che cambiato. Con gli inquirenti ha sempre minimizzato. E avrebbe anche fatto pressioni sulla donna per costringerla a non denunciarlo. L’altro ieri, infatti, la cinquantenne ha chiamato l’agente al quale aveva confidato per primo il suo calvario, dicendogli che non voleva che il marito finisse nei guai con la giustizia.
Una richiesta appena sussurrata, con voce tremante, che ha fatto sospettare al poliziotto che la donna avesse accanto il marito ed è stato costretto a pronunciare quelle parole. L’ha rassicurata e, senza smascherarla, è riuscito a farle ammettere che il 74enne era lì, ma soprattutto che l’aveva appena aggredita nuovamente. L’agente, ancora al telefono con lei, ha poi fatto correre i colleghi a casa della coppia.

GLI SVILUPPI

Una volta arrivati ​​si trovarono di fronte ad una scena terribile. Il cinquantenne era in lacrime, terrorizzato e rannicchiato in un angolo. Aveva un livido visibile sul braccio e lamentava un forte dolore sia alla testa che al petto. Sul posto è stata chiamata un’ambulanza che l’ha portata d’urgenza in ospedale. Lì gli esami medici hanno riscontrato non solo varie contusioni ma anche una costola fratturata. La prognosi iniziale parla di almeno 21 giorni necessari per la guarigione e nel frattempo la donna resta ricoverata e protetta.
Il 74enne si trovava in un’altra stanza della casa e, ancora una volta, ha minimizzato l’accaduto. Ha ammesso di aver tirato la moglie e di averla colpita sulla spalla, ma non solo. Ha aggiunto di averlo fatto “per educarla”. L’anziano è stato poi portato in questura, dove il recente episodio di abuso è stato collegato ai precedenti. Una storia costellata di minacce, insulti, schiaffi, calci, morsi. Alla luce di questo quadro, l’uomo è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. Informata la Procura, l’arresto è stato convalidato e il gip, nonostante l’età avanzata, ha disposto che l’uomo rimanga detenuto nel carcere Due Palazzi in attesa degli sviluppi delle indagini.

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La Gazzetta

 
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