“Bene, ma dovrà cambiare” – .

“Bene, ma dovrà cambiare” – .
“Bene, ma dovrà cambiare” – .

Il Festival Artusiano ha chiuso i battenti ieri sera dopo ombre (anche causa maltempo) e luci (si è ripresa alla fine).

Milena Garavini, sindaco di Forlimpopoli, qual è il suo bilancio?

“Negli ultimi giorni è andata molto bene: giovedì e venerdì c’era davvero tantissima gente ed è la prova che la gente ama davvero la festa. Un evento sentito e molto atteso: la festa non ha perso il suo valore”.

Si comincia però a parlare di un rinnovamento necessario.

“Anche noi siamo consapevoli che abbiamo bisogno di un restyling profondo, di una revisione. Dobbiamo cercare uno stile nuovo forse, ma sempre partendo dallo spirito della festa, che è quello di incontrarsi e stare insieme”.

Puoi fornire alcuni esempi?

“Sia in alcune vecchie proposte, come ‘E Goz’ e Freschineria, sempre vissute e originali, ma anche in alcune nuove arrivate come Bottega Bastarda e Imbarieg Dur”.

Ti riferisci alla ristorazione, che però appare ridotta nei numeri rispetto al passato. L’altra anima del partito sono gli spettacoli: anche questi vanno rilanciati.

“Il tema dell’intrattenimento e degli spettacoli è cruciale. Dovremo pensarci, creare situazioni più coinvolgenti, visibili e integrate all’interno del partito”.

Mai come quest’anno, periodo Covid a parte, Piazza Garibaldi è apparsa sottotono: come rivitalizzare il cuore della cittadina e la manifestazione?

“È lo spazio dedicato ai prodotti e alle tradizioni del territorio. Dobbiamo cercare di coinvolgere in modo sistematico produttori, associazioni di categoria, Pro Loco ed enti di promozione”.

Cambierà qualcosa dal punto di vista degli organizzatori? È tutto nelle mani del Comune, ma con l’amministrazione coinvolta quest’anno forse è mancata una vera direzione.

“Un comitato organizzativo sarebbe un buon strumento. Dobbiamo sgravare l’organizzazione di tutta una parte tecnica e logistica che gli uffici non possono più fare. L’unica cosa che terrei a carico del Comune è la direzione, ma ne parleremo tutti insieme”.

Cosa significa?

“Da settembre apriremo un dialogo con tutti, anche con incontri pubblici, per suggerimenti e idee. Ho ricevuto complimenti e critiche, ma sono stati uniti a una grande voglia di dare suggerimenti e partecipare: credo che ci sia ancora affetto per il festival e uno spirito positivo e costruttivo”.

 
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