Il Parma riparte da Pecchia – .

Il Parma riparte da Pecchia – .
Il Parma riparte da Pecchia – .

Ancora qualche ora di relax per Fabio Pecchia. Mister Serie A tra poco indosserà le scarpette e, con cappello e fischietto, sarà pronto a dirigere la prima partita dell’anno. Il Parma sarà finalmente tra le grandi del calcio e molto merito va a lui. Si rimetterà al lavoro con la curiosità di capire cosa gli può essere dato in più. Tutti i protagonisti della splendida cavalcata dello scorso anno saranno, per ora, ciascuno al proprio posto. La filosofia del Club, condivisa dall’allenatore, è quella della continuità: seguire la strada già tracciata senza indietreggiare di un metro. È chiaro che la truppa dovrà essere rinforzata con innesti di qualità: meglio se giovane, nella mente di Krause, è previsto nel piano di Pecchia qualcuno più esperto che cercherà di non snaturare troppo il gruppo riproponendo – per quanto possibile – un calcio leggero, rapido e verticale.

C’è tantissima attesa nei confronti della squadra che ha dominato l’ultima stagione di Serie B, aspettativa che si mescola alla curiosità dei tifosi (e dell’allenatore): non vedono l’ora di vedere il Parma avanzare tra le grandi della Serie A. Ci sono una quarantina di partite all’orizzonte (tra Campionato e Coppa Italia) in cui bisogna raggiungere un obiettivo: la salvezza. Consolida te stesso e poi lavora ancora fino a raggiungere il massimo. Con 84 partite sulla panchina dei Crociati, il 50enne di Formia è in assoluto l’allenatore più longevo dell’era Krause. Entrato nella storia del Club per aver vinto il primo campionato di Serie B in 110 anni (111 il 16 dicembre ndc), Don Fabio proseguirà comunque con il contratto in scadenza nel 2025. Il suo rinnovo è un tema che attorno al Mutti Training Center si sta discutendo. Non si è ancora parlato, né è stato programmato un incontro per stabilire se ci sono o meno le basi per proseguire insieme ed – eventualmente – per quanto tempo.

Se mai questo incontro venisse indetto, l’avvocato porterebbe con sé il suo biglietto da visita: una promozione mai in discussione dalla seconda alla trentottesima giornata, più una serie di ragazzi portati a essere calciatori credibili e stimati. Se oggi Bernabé e Circati, Bonny e Benedyczak sono sui taccuini di vari club europei, gran parte del merito va a don Fabio. Pecchia ha impiegato due anni per prendere in mano la Serie A, nel frattempo ha trasformato questo gruppo di giovani talentuosi in una squadra e ha sfiorato la promozione (fermandosi in semifinale) già al primo anno. È così che l’avvocato ha preparato il terreno per dominare la scorsa stagione, trovando la benzina per la lunga volata nella debacle del Cagliari. Così è pronto a puntare ad Alberto Malesani (allenatore del Parma dal 1998 al 2001) con 126 panchine e tre Coppe in 100 giorni. A una partita di distanza da Cesare Prandelli (85 panchine incrociate). Più indietro Roberto Donadoni, arrivato al più recente degli allenatori crociati. L’ex allenatore è rimasto alla guida del Parma da gennaio 2012 a giugno 2015, con 141 panchine e un posto in Europa League annullato per problemi societari. Lontano Roberto D’Aversa (174 panchine, due parate in Serie A, oltre a una promozione dalla Lega Pro alla Serie B e l’ultima prima di Pecchia ad aver riportato il Parma in Serie A). Magari avrà anche il tempo di prenderle tutte, chissà. Ancora qualche ora di relax, poi sarà il momento di tornare in campo.

 
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