«La nostra vita è un incubo» Gazzetta di Modena – .

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«La nostra vita è un incubo» Gazzetta di Modena – .

MODENA Negli ultimi tempi stiamo assistendo a escalation della violenza perpetrati in diversi contesti (famiglia, lavoro, quartiere, ecc.). Ci auguriamo che la storia che raccontiamo oggi rimanga nell’ambito delle controversie tra vicini. È la storia di una donna che ci ha raccontato come i suoi vicini le impediscono di vivere una vita pacifica.

LA STORIA
«La storia inizia alla fine dell’estate 2019 – spiega – Io e mio marito non abbiamo mai avuto problemi con i nostri vicini relazioni significativo, al massimo saluti quando ci incrociavamo, poi il mio vicino ha iniziato a fotografarmi e filmarmi con il cellulare ogni volta che ero davanti al nostro cancello a pulire. Gli ho chiesto più volte di fermarsi, ma lui ha continuato dicendo che alcune foglie andavano in direzione del suo cancello e che voleva documentare questo fatto. Anche mio marito lo ha ripetutamente implorato di smettere di filmarmi, ma senza alcun risultato. Infatti iniziarono da parte sua altre molestie, insulti gravissimi, appostamenti serali e notturni con frasi stupide, ovviamente sempre solo quando ero solo. In presenza di mio marito (o quando ha saputo che avevo ospiti) è scomparso. Nell’agosto 2020 lui e sua moglie hanno addirittura bloccato la strada con una delle loro auto impedirci di passare, sostenendo che le foglie del nostro giardino avevano intasato il filtro della piscina. Naturalmente io e mio marito abbiamo denunciato questo grave fatto e, dopo tre mesi, i vicini hanno sporto a loro volta denuncia, solo nei miei confronti, con una serie di incredibili calunnie.

GROSSO PROBLEMA
«Dopo di che non si sono fermati e hanno continuato con insulti gravi nei miei confronti, molestie di ogni genere (i loro spazzatura gettata più volte sull’aiuola di fiori accanto al nostro cancello, ben catturati dalla nostra telecamera) e altre lamentele basate in gran parte su bugie da parte loro e di amici o parenti. La cosa peggiore è che hanno installato una serie di telecamere dotate di microfoni grazie alle quali siamo praticamente sotto sorveglianza 24 ore al giorno.

PAURA
Ciò ha provocato in noi, soprattutto in me che passo più tempo in casa e in giardino, uno stato perenne di ansia, nervosismo, malessere fisico e mentale che ha modificato le nostre abitudini di vita e quelle di chi viene a trovarci, e mi ha costretta a farmi aiutare da uno specialista che ha dovuto prescrivere farmaci specifici per riuscire a tollerare questo stato di cose. Mio marito ed io abbiamo cercato di porre fine a questa vicenda, anche in presenza dei rispettivi avvocati, proponendo un accordo ragionevole per tutti, che però non è stato accettato. Non vedo l’ora di poter andare davanti a un giudice e raccontare come stanno i fatti si sono realmente svolti».

 
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