“Mai così tanto negli ultimi 10 anni” – .

“Mai così tanto negli ultimi 10 anni” – .
“Mai così tanto negli ultimi 10 anni” – .

Nella zona del Bernina, montagna della Valtellina al confine con la Svizzera, ci sono 40 metri di neve accumulata. L’anno scorso erano 17 e nel 2016 addirittura 10È in questo confronto che si racchiude il record di neve di questa stagione, un dato emerso con la campagna di misure SWE sui ghiacciai lombardi, realizzata grazie alla collaborazione di Arpa Lombardia con ENEL Green Power.

“Se consideriamo gli ultimi dieci anni, possiamo confermare che l’ultima stagione è stata caratterizzata da nevicate nella media durante l’inverno e nevicate sensibilmente più elevate nei mesi primaverili su tutte le montagne lombarde – spiega Arpa in una nota -. Se poi confrontiamo in particolare i dati raccolti dalla campagna SWE sui principali ghiacciai, condotta dal Centro Nivometeorologico di Arpa Lombardia a partire dal 2016, si può osservare che la SWE della stagione 2023-2024 è significativamente sopra la media. Ciò rende la stagione appena conclusa una delle migliori dell’ultimo decennio”.

La stima del contenuto d’acqua della neve (SWE) su scala regionale consente di valutare la quantità totale di acqua equivalente immagazzinata nella neve e la sua distribuzione spaziale.Questo parametro riveste grande importanza nel bilancio idrologico – precisano dall’Apra – in quanto rappresenta una riserva idrica che ha capacità di rilascio graduale ed è allo stesso tempo un fattore da monitorare nella catena di controllo e allertamento idrogeologico. Il calcolo SWE si basa sulla valutazione dell’estensione della copertura nevosa e sulla misurazione dell’altezza e della densità del manto nevoso”. Il monitoraggio evidenzia così valori compresi tra 40 e 20 metri di neve cumulata sui bacini glaciali lombardi, equivalenti a una quantità compresa tra 4.201 e 1.975 chili di acqua al metro quadrato.

Con questi numeri alla mano, il Centro Nivometeorologico di Arpa Lombardia classifica “l’inverno 2024 come una stagione eccellente, caratterizzata da numerosi eventi che soprattutto in primavera hanno incrementato le nevicate su tutti i settori alpini e prealpini della Lombardia. Le caratteristiche fisico-meccaniche della neve sono ottime, con un manto nevoso denso e compatto in grado di “resistere” ai primi caldi estivi, accorciando sensibilmente la stagione dello scioglimento dei ghiacciai.”.

Si tratta di un’ottima notizia sia per gli operatori energetici che – a differenza delle stagioni passate – hanno a disposizione molta acqua per far girare le turbine delle centrali idroelettriche, ma anche per gli enti governativi che devono vigilare sulla sua corretta gestione. Una notizia che non riguarda solo la Lombardia. Infatti, prendendo in considerazione l’intero bacino del Lago Maggiore – che comprende quindi anche parte del Piemonte e della Svizzera – emerge che le riserve idriche sono molto più elevate rispetto agli anni scorsi.

Ricordo lontano della siccità, le riserve idriche sono 4 volte quelle del 2022

Misurazione del contenuto d’acqua della neve

Il periodo ideale per effettuare queste misure è la tarda primavera (metà maggio-metà giugno), che è il periodo dell’anno in cui normalmente si verifica il massimo accumulo nevoso. La stagione invernale e primaverile 2023-2024 ha registrato accumuli relativamente abbondanti rispetto alle stagioni precedenti, con i mesi di maggio e giugno caratterizzati da frequenti precipitazioni che hanno aumentato significativamente lo spessore della copertura nevosa sui ghiacciai lombardi.

I campionamenti sono stati effettuati a quote comprese tra i 2.877 metri della Vedretta di Savoretta e i 3.645 metri del Ghiacciaio Fellaria Orientale e completano e integrano i dati raccolti in continuo attraverso la capillare rete di stazioni nivometeorologiche automatiche presenti nell’area montana lombarda poste a quote inferiori. Sono stati eseguiti complessivamente 55 carotaggi e decine di misure di altezza del manto nevoso su:

  • Ghiacciai Vioz e Dosegù nel sottogruppo Cevedale-San Matteo;
  • Vitelli glacier in the Ortles-Cristallo subgroup;
  • Ghiacciai dell’Adamello e del Pisgana nel Gruppo dell’Adamello;
  • ghiacciai di Fellaria Orientale e Scalino nel Gruppo del Bernina.
  • Ghiacciai Alpe Sud e Savoretta nel Gruppo Sobretta-Gavia.

Rispetto agli anni precedenti, non sono state effettuate misurazioni sul Fellaria Occidentale, ma sono stati campionati per la prima volta i ghiacciai Scalino e Savoretta. L’altro settore con innevamento significativo è il bacino dell’Oglio, dove sui ghiacciai dell’Adamello e del Pisgana sono stati misurati valori di neve cumulata totale compresi tra 26 e 29 metri. Anche per questa zona, le misurazioni del 2024 sono circa 10 metri superiori alla media. Il settore lombardo con minor innevamento cumulato è l’Alta Valtellina, dove sui ghiacciai Dosegù e Vioz sono stati misurati 20 metri di neve cumulata.

La differenza di copertura nevosa tra i vari settori esaminati è dovuta principalmente alla combinazione di due fattori: l’altitudine (limite nivologico) e la conformazione geografica delle valli rispetto ai flussi perturbati.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Istituto Romani, successo per i primi due percorsi di apprendistato – .
NEXT i calciatori più utilizzati. Qualcuno di loro potrebbe essere adatto al Bari? – .