VENETO, L’OBIETTIVO DELLE LISTE DI ATTESA È ELIMINARLE
Si è ridotto sensibilmente il numero di prestazioni ‘bloccate’ in lista d’attesa in tutte le aziende sanitarie venete. Il quadro completo sull’argomento è stato fornito dal presidente del Veneto, Luca Zaia, e dall’assessore alla Salute, Manuela Lanzarin, al termine della seduta del Consiglio regionale tenutasi a Palazzo Balbi.
“Dati alla mano – ha spiegato Zaia – abbiamo dimostrato di aver appiattito le curve delle tre prestazioni”. In Veneto sono state eliminate le prestazioni ‘B’, quelle da erogare entro 10 giorni dalla prescrizione; le prestazioni ‘D’ a 30 giorni sono invece passate da 82 mila a maggio 2023 a 13 mila a maggio 2024; infine, le prestazioni ‘P’ a 90 giorni hanno subito una riduzione del 62%, passando da 74 mila a poco più di 28 mila negli ultimi dodici mesi.
Scacciamo quindi l’idea che le liste d’attesa siano l’effetto di una sanità che non funziona: nell’ultimo anno il Veneto ha registrato una crescita del 4% nel numero di prestazioni erogate, e con un numero di medici inferiore. Le aziende sanitarie, che mercoledì hanno convocato più appuntamenti ciascuna per spiegare come intendono insistere per eliminare i tempi di attesa, stanno quindi facendo uno sforzo notevole per raggiungere i rispettivi obiettivi. Il problema, ancora una volta, resta la carenza di medici: in regione ne mancano 3.500, e molto spesso i concorsi restano inevasi. Quel che si è ottenuto è che i medici vengono incentivati a lavorare internamente con un rapporto di libera professione con la Regione, oltre a quello a tempo indeterminato. L’obiettivo di archiviare tutte le liste ancora arretrate potrebbe essere raggiunto entro fine anno.