ad Asti un Consiglio Comunale aperto – Lavocediasti.it – .

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Tari e raccolta rifiuti sono al centro del dibattito ad Asti, tra utenti e politici e, per affrontare al meglio il tema, è stato indetto un Consiglio Comunale aperto a tutti i cittadini.

Il consiglio si terrà Lunedì 8 luglio dalle ore 20:00, nella sala riunioni al secondo piano di Palazzo Mandela in Piazza Catena, dove da tempo si tengono i Consigli Comunali, vista l’impraticabilità del Palazzo Comunale dovuta ai lavori.

Sugli aumenti della Tari, già a maggio, sono scese in campo anche diverse associazioni per chiedere un confronto Cgil, Spi Cgil, Federconsumatori, Libera, Acli, People’s House, Piamsecondo cui “L’Amministrazione e l’ASP hanno dichiarato che l’aumento della tassa sui rifiuti era necessario perché in questa città sono molte le persone che non pagano i rifiuti.

Quindi chi già paga regolarmente dovrà accollarsi un ulteriore aumento del 12,5% della Tari perché (come dice il sindaco) i costi sono aumentati per via del 10% di persone che non pagano la tassa, l’aumento del 30% del costo della pulizia delle strade mentre il 5,6% è dovuto al costo del passaggio dalla raccolta porta a porta alla raccolta verticale (cassonetti) che per ora riguarda solo la zona sud della città e che avrebbe dovuto rendere più efficiente il sistema e abbassare il costo del servizio”.

La minoranza non è da meno: il Partito Democratico, attraverso una ricerca, ha scoperto che “dove funziona la raccolta verticale, ad Asti la tassa sui rifiuti è aumentata fino al 25%”, Max Cerruti dal M5S: “Facendo un paragone molto semplice tra la tassa sui rifiuti del 2023 e quella del 2024 troviamo un aumento medio della quota fissa di circa il 12,5% per tutti. E Asti è già tra le città in Italia dove la TARI è più cara. Approfondendo le cause notiamo un aumento di oltre il 30% nei costi di spazzamento, lavaggio strade e piazze, inaccettabile anche se consideriamo gli aumenti energetici del 2022; un +5,6% per raccolta e trasporto rifiuti e un +37% per ammortamenti vari. Anche guardando all’attuale stato di pulizia della città i dubbi sono legittimi”.

I consulenti Briccarello, Bosia e Malandrone aveva attaccato la nuova collezione fin dall’inizio, sostenendo che “mentre diversi comuni procedono con la raccolta porta a porta, spinta e puntuale, raggiungendo tassi di differenziazione superiori all’80%, i nostri amministratori scelgono la via della regressione. Fosse comodo, ma in questa regressione si investono 6 milioni di euro, a fronte della riduzione delle tariffe che forse avverrà e chissà quando“.

Il quartiere San Fedele, attraverso l’ex consigliere pentastellato George Spata aveva promosso una raccolta firme, che ha raggiunto 300: “Quello che vorremmo capire prima di tutto è perché un sistema di riscossione che funzionava perfettamente è stato cambiato. Quindi chi prima non pagava la TARI continuerà a non farlonon avendo la tessera, con l’aggravante che spesso chi arriva a consegnare i rifiuti trova i cassonetti pieni e li lascia a terra, così finisce che l’operatore Asp deve buttarli nel cassonetto facendo finire tutto nel cassonetto dell’indifferenziato. Il sistema non può funzionare anche perché i bidoni sono posizionati maleanche in curva o alle fermate degli autobus, e inoltre la città non è strutturalmente adeguata al passaggio dei grandi camion della raccolta. Senza contare che, trovandosi a 150-200 metri da alcuni edifici, anziani e disabili sono fortemente penalizzati”.

Diversi utenti si erano lamentati anche del nuovo sistema e qualcuno aveva sollevato la questione del vetro “Ci sono dei bidoni divisi per colore e poi all’Ecocentro finisce tutto insieme.” Non ultima, sul fronte del sistema, la vicenda giudiziaria che ha travolto Enrico Benedetti, direttore di Ecologia Soluzione Ambiente di Bibbiano (RE), a cui era stata affidata la sperimentazione della ‘raccolta verticale’ dei rifiuti.

I cittadini che desiderano intervenire possono rivolgersi al Comune o agli assessori.

 
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