La Commissione europea ha dato il via libera alla quinta tranche del PNRR italiano, del valore di 11 miliardi. Sono 400 milioni in più rispetto alla richiesta fatta a dicembre, grazie all’avanzamento di due obiettivi, e anche al rinvio concordato di una misura più piccola. Alla fine, sono stati raggiunti 53 tra target e ‘milestone’, secondo l’esecutivo comunitario.
“Questa è un’ottima notizia per l’Italia, è un’ottima notizia per i cittadini”, ha detto Giorgia Meloni, una notizia che “contraddice ancora una volta – continua il presidente del Consiglio – chi aveva scommesso sul fallimento di questo governo, chi in cuor suo sperava che l’Italia potesse perdere i soldi dell’Europa per guadagnare magari un vantaggio elettorale, mentre lo dicevano. Ma non è andata così”.
Per il ministro Raffaele Fitto si tratta di “un risultato molto positivo e soddisfacente per il Governo”: “Abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi e ne abbiamo aggiunti altri due”, ha sottolineato. Quanto all’obiettivo rinviato, riguarda il miglioramento degli appalti della pubblica amministrazione, in particolare con un miglioramento del 10% nei tempi tra aggiudicazione e realizzazione delle infrastrutture. Vale 110 milioni, l’1% della rata.
“C’è una difficoltà nell’interpretare un criterio dal punto di vista tecnico”, ha spiegato Fitto. Da quanto emerso, il nodo è nella formulazione scelta dal Consiglio Ue per approvare l’obiettivo e la Commissione ha detto di non poterne valutare il raggiungimento: ora si attende che l’Italia chieda una modifica al Consiglio. La quinta tranche richiesta a dicembre prevedeva 52 obiettivi per 10,6 miliardi, al netto del prefinanziamento di 1,6 miliardi. I versamenti totali sul PNRR italiano approvati dall’esecutivo comunitario salgono così a 113,5 miliardi sui 194,4 miliardi del piano. L’input finale della Commissione sull’erogazione della quinta tranche richiederà ora l’approvazione del Comitato economico e finanziario. All’Italia sono già stati erogati 102 miliardi, su un totale di 240,3 miliardi erogati in tutta l’Ue. Pochi giorni fa, l’Italia aveva presentato la richiesta di pagamento della sesta tranche del PNRR per 8,5 miliardi. La quinta tranche ha previsto 23 ‘milestone’ e 30 target. Ci sono obiettivi raggiunti, ad esempio, nella lotta all’evasione fiscale, con un aumento del 40% dal 2019 delle lettere di conformità inviate dall’amministrazione fiscale ai contribuenti e un aumento del 30% delle entrate fiscali derivanti. O sulla transizione green, come con la chiusura di 22 discariche abusive su 34. C’è il miglioramento della raccolta differenziata con un taglio del 9% del divario tra la media nazionale e la peggiore performance regionale.
C’è la mobilità sostenibile, con 200 chilometri di piste ciclabili completati nelle aree metropolitane, o con 231 nuovi chilometri di trasporto pubblico e 3mila nuovi bus a zero o basse emissioni. C’è l’alta velocità Salerno-Reggio Calabria e sono 150 i chilometri di lavori completati per le ferrovie del Sud. Poi c’è la transizione digitale, con altre 6.678 pubbliche amministrazioni con il sistema di pagamento digitale PagoPA (+71% dal 2021) e 10.675 con l’app Io (+251% nel 2021). Sono stati assegnati appalti per la costruzione di nuovi edifici scolastici per 400mila metri quadrati (180 progetti), e per l’efficientamento energetico dei tribunali. Gli investimenti in sanità hanno riguardato, ad esempio, la promozione della telemedicina e i sussidi erogati a oltre 500 farmacie rurali. Giovedì si terrà una nuova cabina di regia sul PNRR, dedicata al caporalato, un tema che resta drammaticamente attuale come si è visto con la morte di Satnam Singh. Per combattere il caporalato, nel Recovery Plan italiano sono previsti 200 milioni di euro. Le cabine di regia sul PNRR diventeranno “sempre più tematiche”, ha spiegato Fitto, sorvolando poi sulle domande su un possibile trasferimento a Bruxelles come Commissario europeo.
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