Le donne molestate sul lavoro. Il Piemonte è la regione della pecora nera – .

Sguardi ammiccanti. Allusioni. Inviti a cena, fino alla violenza fisica vera e propria. Le molestie sul posto di lavoro sono un fenomeno ancora (e tristemente) in aumento, in Italia e in Piemonte. Secondo l’indagine «Molestie: Vittime e Contesto Anno 2022-2023» appena pubblicato daStato.

Esaminando i dati relativi a quelli segnalati dalle donne, la nostra regione detiene il preoccupante primato (20,3%) seguono Umbria (16,0%), Sicilia (15,8%), Campania (15,7%) e Lazio (15,1%). Andamento analogo anche nel caso degli uomini, ma con una presenza più marcata delle regioni centrali (3,7% contro il valore medio del 2,4%), su cui pesa l’incidenza del Lazio (5,3%).

Indipendentemente dalle differenze territoriali, in tutto il Paese sono soprattutto le donne a subire molestie sul posto di lavoro, anche se l’entità del fenomeno varia a seconda dell’età e del titolo di studio. Contrariamente a quanto si potrebbe supporre, l’esposizione al rischio aumenta proporzionalmente al titolo di studio e riguarda il 14,8% delle donne di età compresa tra 15 e 70 anni in possesso di una laurea, contro il 12,3% di quelle con un titolo di studio medio-basso, mentre per gli uomini le rispettive percentuali sono pari al 3,2% e al 2,2%.

Con una differenza importante. Le persone con un livello di istruzione elevato sono particolarmente soggette ad abusi verbali. Mentre chi non segnala proposte inappropriate e molestie fisiche. Le donne subiscono molestie in contesti lavorativi privati ​​(14,4%) e pubblici (13,5%).

Guardando alla posizione professionale delle vittime, nel caso degli uomini prevalgono posizioni apicali come manager, imprenditori e liberi professionisti (4,4%) e lavoratori autonomi (3,4%). Tra le donne, invece, le lavoratrici sono maggiormente a rischio (16,4%), dipendenti e dirigenti donne (15,0%). Inoltre, i lavoratori di età compresa tra 15 e 70 anni hanno segnalato una profonda “mancanza di punti di riferimento nei casi di molestie sessuali sul lavoro”. Infatti, l’86,4% ha dichiarato di non avere una persona a cui rivolgersi per segnalare o ottenere supporto in caso di molestie e il 69,7% di non sapere semplicemente cosa fare.

Non solo. Il 93,6% dei lavoratori segnala la mancanza di corsi di formazione dedicati al problema e alle iniziative da seguire per riconoscere il fenomeno e affrontarlo. Tra i soggetti intervistati, nel Nord-Ovest sembra esserci una maggiore consapevolezza delle opportunità formative in questo senso, soprattutto tra le donne (7,3%). Nelle Isole, invece, il dato è molto basso: appena il 3,6% delle donne seguite dal Sud (5,3%). E per quanto riguarda gli uomini, la percentuale più alta si riscontra nel Nord-Est (6,9%).

 
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