Autonomia differenziata. Regioni giallo-rosse in azione: “Referendum per abolirla”

Autonomia differenziata. Regioni giallo-rosse in azione: “Referendum per abolirla”
Autonomia differenziata. Regioni giallo-rosse in azione: “Referendum per abolirla”

Il campo largo alla francese, immortalato nelle foto alla festa dell’Anpi a Bologna lunedì sera, ha lanciato con la segretaria del Pd Elly Schlein la prima battaglia comune contro la destra di governo: la raccolta firme per il referendum per l’abrogazione dell’autonomia differenziata targata Calderoli. Con un primo passo (armato): «La richiesta di referendum nelle giunte delle Regioni in cui governiamo», per scrivere un testo inattaccabile da sottoporre alla Consulta. La risposta è arrivata pronta, come il pragmatismo emiliano-romagnolo impone, dalla regione guidata da Stefano Bonaccini, presidente del Pd, facendosi capofila della richiesta. Da qui è partita l’onda delle altre regioni democratiche di Campania, Toscana, Puglia, più la Sardegna pentastellata. Una sfida al governo che è anche una prova di forza del campo largo che, forse, arriverà. Il primo effetto positivo per Schlein è la spaccatura nella maggioranza di governo, con lo scontro tra il ministro FdI per la Protezione civile Nello Musumeci che frena il governatore leghista del Veneto Luca Zaia, partito con la richiesta di occuparsi delle prime nove materie per le quali non è prevista la definizione dei Livelli Essenziali di Prestazione. Ma non è tutto. Anche in Calabria sono iniziate le pressioni sul presidente azzurro Roberto Occhiuto perché si allinei alle regioni di centrosinistra, come in Basilicata. La battaglia anti-autonomia, però, è entrata nel vivo e tra domani e venerdì le cinque regioni rosso-gialle esamineranno il testo per il referendum. La Lega, furibonda, attacca: “Il Pd è contro progresso, efficienza e riduzione degli sprechi, non ci stupiamo”, mentre i democratici definiscono “lacrime di coccodrillo” le distinzioni di Musumeci, dopo aver dato il via libera al piano leghista che “sembra una secessione”, dice il democratico Alessandro Alfieri. Più cauto il senatore Pier Ferdinando Casini che mette in guardia i democratici: «Attenti che il referendum non diventi un boomerang…». L’Emilia-Romagna, intanto, con Pd e M5S uniti, ha fissato per oggi la discussione in commissione del documento, per poi arrivare martedì in Aula (la Campania partirà lunedì). Un voto da cardiopalma, visto che Bonaccini dovrebbe dimettersi tra l’11 e il 12 (per passare al Parlamento Ue) lasciando come ultimo atto il referendum sulle autonomie. Una mossa che ha fatto infuriare il capogruppo leghista in Regione, Matteo Rancan, che promette «ostruzionismo contro le strumentalizzazioni politiche». Nel mirino il senatore FdI Marco Lisei, accusato con i suoi consiglieri di aver fatto marcia indietro sulle autonomie differenziate, mentre l’azzurra Valentina Castaldini critica «il golpe per fare un favore a Schlein». Stop alla destra, Marcella Zappaterra, capogruppo Pd in ​​Regione: “La nostra proposta era diversa, quella di Calderoli è secessionista”.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV la carta jolly della scuola cittadina cresciuta nel mito di Yaya Toure – .
NEXT Lecce, un nido pieno di amore e colore: al “Fazzi” è realtà