Una pista da sogno. Il patron di Duferco ora pensa in grande: “Un bis a Montagna”

Una pista da sogno. Il patron di Duferco ora pensa in grande: “Un bis a Montagna”
Una pista da sogno. Il patron di Duferco ora pensa in grande: “Un bis a Montagna”

Federico ‘Chicco’ Leporati deve molto all’atletica. E viceversa. Il popolare direttore tecnico dell’Atletica Spezia Duferco, attualmente responsabile nazionale Fidal per i settori mezzofondo, fondo, maratona e corsa in montagna, è stato, tramite l’azienda spezzina, il ‘braccio’ della Federazione nell’organizzazione dei Campionati Italiani Assoluti di atletica leggera, svoltisi lo scorso weekend a Montagna.

Facciamo una prima valutazione sportiva.

“Nonostante qualche inaspettata defezione come quella di Jacobs, il livello degli atleti è stato altissimo. E così le prestazioni, grazie a una pista di altissima qualità. Tanti record personali abbassati e gli elogi, tra gli altri, di un’eccellenza mondiale come Fabbri, danno peso e misura”.

Cosa avrebbe detto il defunto Norberto Capiferri?

“Avrebbe pianto di commozione, come tutti noi. La sua passione, la sua conoscenza e la sua competenza sono state fondamentali: ho conservato e conservo gelosamente i dossier, gli appunti, il suo programma di preparazione, documenti preziosi per chiunque voglia un giorno rimettersi in gioco e organizzare di nuovo un evento di questa portata”.

Quanto aiuteranno questi campionati il ​​movimento atletico?

“Molti ragazzi, in questo modo, hanno riscoperto l’atletica, una disciplina che negli ultimi 25-30 anni ha perso, soprattutto a scuola, il suo valore formativo ed educativo. Quando ero studente, ma anche dopo, era il minimo comune denominatore di ogni disciplina. Non a caso l’atletica è obbligatoria nei test per le gare nelle forze dell’ordine. Spero che i ragazzi e le loro famiglie abbiano capito l’importanza di questi sport”.

Cosa pensi di quanto detto dal presidente nazionale della Fidal, Stefano Mei, con Montagna in prospettiva, infine, dalla Marina al Comune?

“Con la gestione comunale la situazione dell’atletica spezzina è migliorata molto. Un balzo in avanti incredibile, perché date le limitazioni degli orari, il valore e le potenzialità degli atleti locali sono stati notevolmente condizionati. Il nostro è sempre stato un caso unico: a Ostia e Vigna di Valle, dove la gestione è affidata a corpi militari come la Guardia di Finanza e l’Aeronautica, l’apertura ai cittadini comuni è sempre stata a 360°. Basti pensare, al contrario, che quando allenavo il Mei negli anni ’80, anche nel periodo di massimo splendore da campione europeo, per poterlo fare sono stato costretto a emigrare nei circuiti di Massa, Carrara e Pontremoli, perché a Montagna la Marina non mi concedeva lo spazio. Ora il centro, invece, è a disposizione di tutti, andrebbe solo creato un regolamento di fruizione che sappia dividere i momenti di alto livello da quelli con estensione più fruibile”.

Come se la sono cavata i due ragazzi dell’Atletica Duferco?

“Lattarulo e Irbetti hanno già compiuto un’impresa partecipando. Negli 800 erano solo in 16 ed Elena, non ancora diciassettenne, aveva vinto la sua medaglia correndo con i grandi. Una gara sufficiente, e la sua, in linea con le sue potenzialità. Per Ianko, la sfortuna dell’unica batteria dei 200 con vento contrario, peraltro in ottava corsia. Ha meritato la finale e sono convinto che presto arriverà a 21” netti”.

Il momento più emozionante?

“Certamente quando la Fidal, tramite il suo presidente, ha consegnato a Rosa Capiferri una targa per Norberto. Lei l’ha apprezzata, è stata una buona scelta per far sì che lui fosse comunque presente”.

E la più difficile per l’organizzazione?

“Il giorno prima, quando hai sempre la sensazione che manchi qualcosa. Dopo la marcia, visto il grande successo logistico, eravamo relativamente rilassati. Era una prova decisiva, trasportare il sistema organizzativo da un ambiente naturale alla strada, e invece atleti e tecnici mi hanno fatto sapere che vorrebbero fare una marcia di Coppa Europa lì, su quel percorso, ottimo per location e asfalto”.

Hai ricevuto complimenti per l’organizzazione oppure no?

“Immaginate che Carlo Giordani, presidente della Quercia di Rovereto, che ha curato una decina di Assoluti negli ultimi quarant’anni, mi abbia chiamato per chiedermi consigli e indicazioni sul posizionamento della pubblicità e degli sponsor. Un grande onore. Abbiamo fatto qualcosa di nuovo e rilevante, che resterà nella storia e ringrazio tutti i miei dirigenti, così come il Comune della Spezia che mai come questa volta ci è stato così vicino”.

Hai già intenzione di fare la proposta… per l’anno prossimo?

“Nel frattempo potremmo usare la struttura per un evento nazionale per i giovani, poi spero che Mei venga rieletto e chissà, magari nel suo secondo mandato ci verrà data di nuovo questa opportunità, soprattutto perché abbiamo dimostrato di sapere come farlo e di saperlo fare bene”.

Sempre con Chicco Leporati alla regia?

“Ho 70 anni (a settembre, ndr), quindi ci sarò a breve. Altrimenti, indipendentemente da chi saranno gli attori, andremo avanti. Le figure esperte come la mia sono importanti, ma siccome ho avuto la fortuna di trasmettere la mia passione ad altri, otterremo comunque un risultato più che eccellente.”

 
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