Nessuno è responsabile della morte di Alessandro Landi, il trentaseienne salernitano morto tra Natale e Santo Stefano del 2017 nel carcere cittadino. Questa, almeno, è la tesi del pubblico ministero che, ieri, al termine del dibattimento di primo grado davanti alla Corte d’Appello di Roma, Giudice Diograzia, ha chiesto l’assoluzione per il due medici in servizio presso il carcere Gaia Busato, 33 anni di Battipaglia e Nicola Campitiello 33 anni di Pagani che, assistito dal lawyers Tullio Toriello and Alfonso Maiese, sono accusati di omicidio colposo per non aver disposto il ricovero del giovane benzinaio di Matierno “nonostante la presenza – ha scritto il pm nell’avviso di conclusione delle indagini – di una sintomatologia, anche pregressa, quale intenso e persistente dolore al petto e costrizione mandibolare, indicativa di una possibile patologia cardiaca”. A giudizio del Ricerca non è possibile dimostrare che un ricovero tempestivo avrebbe potuto impedire la morte del prigioniero.
Dopo le discussioni dell’avvocato della parte civile, l’avvocato Agostino Allegro che tutela la moglie dell’uomo, madre di un ragazzo che ora ha 18 anni, l’udienza è stata rinviata al prossimo autunno per la sentenza. Alessandro Landi è stato incarcerato nel settembre 2016 nell’ambito del blitz dell’antimafia “Italo” che, attraverso l’emissione di 62 misure cautelari, ha stroncato cinque gruppi criminali dediti a rapine e spaccio di droga tra Salerno e la piana del Sele. Landi è stato accusato di sfruttamento della prostituzione aggravato dallo stato di bisogno della vittima dipendente da sostanze stupefacenti.
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La mattina