Il dottor De Angelis muore a 92 anni. Il lavoro e la vela erano le sue passioni – .

Il dottor De Angelis muore a 92 anni. Il lavoro e la vela erano le sue passioni – .
Il dottor De Angelis muore a 92 anni. Il lavoro e la vela erano le sue passioni – .

Il dottor Luigi De Angelis, scomparso ieri all’età di 92 anni, ha vissuto una vita intensa, ha visto passare davanti ai suoi occhi quasi un secolo della sua vita. Ha lavorato fino a 87 anni, è andato in barca a vela – la sua grande passione – fino alla primavera dell’anno scorso, ha dato alla luce due splendide figlie, nate dalle due donne che ha amato tanto nella sua vita: la prima – per tutti Dedi e mamma di Patrizia – morta tragicamente in un incidente stradale alla fine degli anni Settanta; la seconda, Antonella, che gli ha dato Chiara, diventata anche lei medico seguendo le orme del padre e della madre.

Era nato a Caltanissetta, ma della Sicilia aveva vaghi ricordi, trasferitosi ancora piccolo nelle Marche per il trasferimento del padre, dipendente dell’Agenzia delle Entrate, prima a Recanati, poi a Pesaro, dove ‘Gigi’ – come lo chiamavano gli amici – avrebbe costruito la sua esistenza, partecipando a pieno titolo alla vita cittadina, ricoprendo anche il ruolo di consigliere comunale negli anni ’60 e ’70. «Amava molto la sua professione: prima medico di famiglia, poi cardiologo in ospedale; successivamente, nel suo studio privato di via Lungofoglia Caboto, è rimasto attivo fino a prima del Covid – racconta la figlia Chiara -. La sua grande passione, però, era lo sport, che seguiva e praticava». Non solo, aveva assunto responsabilità a livello dirigenziale: era stato presidente della Vuelle con il triumvirato DeAngelis-Toselli-Negroni nella stagione 69/70 con lo sponsor Frizz Pelmo ed era stato anche presidente della Tridente Nuoto.

Ma la vela gli aveva rubato il cuore: amava la vela e il nome che aveva scelto per la sua barca, Nakupende, era simbolico (in swahili significa ti amo). Una passione così coinvolgente e trasversale che aveva formato un equipaggio con un gruppo di ragazzi che uscivano in mare con lui in totale sintonia, come Matteo Magi che ora vive in Australia, ma non lo ha dimenticato: “Ciao maestro, grazie per tutto quello che mi hai insegnato, per avermi fatto innamorare della vela e per avermi fatto conoscere tante belle persone” scrive sulla sua pagina Facebook.

Una persona dal carattere eccezionale: “Non ricordo di averlo mai visto arrabbiato – lo descrive la figlia -: era riflessivo, calmo, riflessivo. Ma era anche testardo. Infatti, quando a dicembre si ruppe il femore andando a fare la spesa, e fu l’inizio del suo declino, tornò a casa in macchina da solo. Aveva un bel carattere” sottolinea Chiara, che lo ha accolto con un dolce addio alla marinara: “Sarà dura navigare in questo mondo senza di te! Buon vento, papà”.

Elisabetta Ferri

 
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